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Il Sole 24 Ore

Nella City i consumi di lusso tornano ai livelli pre-crisi ... Visto da Londra. Cinesi e russi i nuovi milionari... È ripartita la domanda di champagne e caviale, aumentano gli acquisti di Aston Martin,
più richieste peri jet privati... Il Beluga costa sempre più caro, i Cohiba non ne parliamo nemmeno e in quanto allo champagne millesimato c’è da mettersi le mani nei capelli. Il paniere del lusso londinese fa boom sull’onda di spese che sono tornate a livelli pre-crisi. Saranno cinesi i nuovi consumatori di caviale, di sigari cubani fatti a mano e bollicine ad alto valore aggiunto? Probabilmente sì, e se non sono targati Pechino, arrivano da Mosca, da dove i petrorubli non cessano di inondare i dintorni della City. Il passaporto conta poco, il risultato infatti non cambia: nell’ultimo anno i beni più costosi sono cresciuti del 6%, due punti circa in più dell’inflazione britannica e un multiplo del magrissimo 0,6% registrato fra il 2009 e il 2010. Il credit crunch aveva ridotto la domanda che oggi, secondo il rapporto annuale di Stonehage, è tornata a salire facendo impennare l’indice dei beni di lusso. Il cosiddetto Salli Index si calcola su sei capitoli di spesa:
generi di consumo, ovvero tutto quanto sta fra il caviale e il foie gras, passando per il tabacco cubano, vini d’annata e ristoranti pluridecorati; oggetti per appassionati, ovvero auto della categoria Aston Martin, orologi Patek Philippe fino ai giocattoli d’annata di Hamleys; arte, sull’onda dell’indice specifico di opere contemporanee e non; sport, dove la caccia alla pernice e la membership ai Polo club comportano spese che si sono letteralmente impennate; affitti e generi vari con le locazioni di Chelsea alle stelle, in linea con le fatture per interventi di maquillage spinto a signore bisognose. Anche i viaggi costano sempre di più, soprattutto quelli su jet privati. I simboli dell’opulenza, insomma, saccheggiano i portafogli dei ricchi e famosi, pronti pagare senza fiatare, probabilmente inconsapevoli che il conto di ristoranti, cibi e bevande di fascia extra lusso è aumentato del 18% di media negli ultimi mesi, sospinto dal botto del vino schizzato del 27%. Così come i pezzi d’arte che hanno fatto segnare un apprezzamento del 10% medio. Più contenuti i rincari per gli aerei privati che hanno fatto segnare aumenti rispetto al 2009-2010 del 3 per cento.
Il Salli Index 2011 è identico a quello registrato nel 2006-2007 picco massimo della Londra da bere di blairiana memoria. Nel 2007-2008 il paniere d’oro era cresciuto solo del 3,3%, per calare (-3,7% ) nel 2008-2009 all’apice della crisi. Poi il moderato recupero dello scorso anno, fino all’accelerazione di questi ultimi mesi. I ricchi, dunque, comprano come prima e più di prima. Segno che la crisi è passata ? Certamente no, ma questo con Beluga, Cohiba e champagne millesimato ha poco a che vedere. Anzi nulla.

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