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Il Sole 24 Ore

“Stato invadente, troppi livelli decisionali” ... Piemonte. Vini... Vendere Barolo nei resort di lusso alle Maldive. “Non è tanto per il fatturato, ma per intercettare o turisti clienti indiani, cinesi, australiani, un ponte per entrare nei loro Paesi”. Ernesto Abbona, presidente dell’azienda Marchesi di Barolo, in Piemonte, ha giocato anche questa carta pur di aumentare l’export in Oriente, oltre ad assumere, due settimane fa, un manager specializzato su quei mercati. Con la domanda interna più o meno ferma, è sull’export che punta e dove va oltre il 60% del fatturato dell’azienda (10 milioni di euro).
Certo, si lavorerebbe meglio se non si dovesse fare i conti con “la delusione” che deriva dalle scelte del governo: “Nella manovra mancano le liberalizzazioni, le privatizzazioni, lo Stato è sempre più invadente”. Non si è andati avanti con i tagli ai costi della politica: “Non è solo un fatto di risparmi. Si dovrebbero ridurre i livelli decisionali: sono troppi”, dice Abbona, che vive in un comune da 600 abitanti. “L’amministrazione deve giustificare se stessa e crea complicazioni burocratiche”. Semplificazione e trasparenza sono le esigenze più forti che sente. Non comprende, per esempio, perché un’azienda certificata come la sua debba avere “il doppione” dei controlli degli organismi pubblici. Inoltre servono decisioni rapide: “La provincia di Torino ha bloccato un investimento Ikea dopo quattro anni che stavano andando avanti le pratiche. Anche un no va detto subito”.
A preoccuparlo è constatare che in questa difficile situazione economica e finanziaria internazionale in Italia “si continui a parlare molto e a fare poco. Soprattutto non si sta mettendo al centro la crescita”. E poi il clima di divisione e di conflitto: “Giusto fare un appello allo spirito di coesione, giusto l’appello ad uno scatto per cambiare la situazione”, dice Abbona, riferendosi sia al richiamo delle parti sociali che alle parole del Presidente della Repubblica. 11 suo auspicio è che vengano ascoltati.

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