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Il Sole 24 Ore

Non solo Langhe. Barbaresco, Roero, Dolcetto sempre in ascesa ... Barolo punta sui micro-cru ... Partire dai micro-cru per rafforzare la notorietà internazionale. E questa la linea intrapresa dal Consorzio del Barolo Barbaresco (che tutela anche denominazioni delle Langhe del Roero) per due dei rossi simbolo dell’enologia made in Italy. “La mappatura di ogni singola porzione del territorio del Barolo e del Barbaresco - spiega il presidente del Consorzio di tutela, Pietro Ratti - è ormai anche da altre denominazioni. Poter indicare per il Barolo i nomi aggiuntivi di Cannubi, Villero, Brunate oppure identificare il Barbaresco Rabajà, riteniamo sia un’importante leva di differenziazione e di marketing. E i dati ci danno ragione. I contrassegni rilasciati dal consorzio che spesso coincidono con le vendite realizzate registrano a metà 2011 una crescita del 23 per cento”. Secondo il presidente del Consorzio le nuove denominazioni aggiuntive dovranno ora essere spiegate al consumatore internazionale. “E per questo che a partire dal 2012 - aggiunge Ratti - saremo presenti nel “Consorzio dei consorzi piemontesi una struttura che ci vede affiancati agli organismi di tutela dell’Asti e della Barbera d’Asti per sbarcare sui mercati di Cina, India e Brasile”. Ma le novità per l’area del Barolo e Barbaresco non si fermano qui. “Nell’ambito dei nuovi compiti di programmazione dell’offerta - conclude Ratti - abbiamo avviato un sistema di micro-autorizzazioni (fino a 3mila metri quadri) per realizzare nuovi impianti. Licenze che vengono date prioritariamente a giovani agricoltori. In questo modo garantiamo un ricambio generazionale e monitoriamo l’offerta”.

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