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Il Sole 24 Ore

Lo champagne promuove le Protect place ... Lo Champagne consolida la strada della ripresa. Le vendite all’estero delle famose bollicine francesi nei primi sette mesi del 2011 sono cresciute del 9,8 per cento. Un dato trainato dai mercati extra-Ue dove il progresso è stato del 17,3 per cento. Ma segnali positivi vengono anche dai mercati maturi dell’Europa (+4 per cento). Un quadro congiunturale è stato tracciato nei giorni scorsi a Milano nel corso della giornata dello Champagne indetta dal Comité francese (l’organismo rappresentativo di una filiera che conta su 34mila ettari di vigneti, 15mila viticoltori, 150 cooperative e 300 maison). “Le bollicine francesi - ha spiegato Domenico Avolio, direttore del Centro Champagne, il braccio italiano del Comité francese - hanno sempre anticipato la congiuntura mondiale, sia in negativo vivendo prima di altri settori la crisi economica e ora con questi primi importanti segnali di ripresa”. Una ripresa che, giunta dopo il difficile biennio 2008-09, consolidai positivi segnali che già erano giunti nel 2010 con la crescita delle vendite negli Usa (+35%), in Cina (+87%) e in Russia (+89 per cento). La produzione 2010 è stata di 319 milioni di bottiglie (ma nel 2011 si punta a superare la soglia dei 350 milioni) per un fatturato di circa 4 miliardi di euro (poco meno della metà dell’intero vino italiano). E per il futuro si punta su un minor impatto ambientale e sulla difesa delle denominazioni. “Sotto il profilo della produzione ecosostenibile - ha aggiunto Avolio - il nostro piano ha portato in 15 anni alla riduzione delo% nell’impiego di prodotti fitosanitari. Mentre le emissioni di C02 si sono ridotte del 5% e si punta a ridurle del 25% entro il 2020”. Ma significativi passi in avanti si stanno realizzando anche sul fronte della tutela con lo Champagne che si sta facendo promotore del Protect place, la dichiarazione congiunta sottoscritta negli Stati Uniti da alcune aree chiave nella produzione divino (oltre allo Champagne il documento è firmato dai produttori di Jerez, Napa Valley, Oregon, Porto, Walla WallaValley, Washington State ma anche Chianti Classico, Paso Robles, Sonoma County, Tokaj, Victoria e Western Australia) con l’obiettivo di sostenere e proteggere l’integrità dei nomi dei luoghi del vino che sono fondamentali strumenti per l’identificazione da parte dei consumatori.

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