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Il Sole 24 Ore

Slow real estate... L’Italia che piace agli stranieri ... Tanta Toscana e non solo. Sui laghi, a Venezia e in Liguria vince chi offre con l’investimento immobiliare golf, Spa, cibo e vini tipici ... Di compravendite importanti, dai 700mila euro in su, se ne realizzano ancora in Italia, nonostante la crisi. Anzi, quando il mix di ingredienti assicura un gusto tipically italian, l’investimento straniero è garantito. Lo hanno capito alcuni developer di medio-piccole dimensioni e operatori internazionali, il cui obiettivo è cercare di replicare questa ricetta, solo in termini più commerciali. Ce n’è per tutti i gusti: sviluppi immersi nelle colline del Chianti o recuperi affacciati sulle sponde del lago, tutti si propongono di intercettare lo stesso target, con disponibilità economiche importanti e a caccia di tranquillità. Nel primo semestre 2011 gli investimenti stranieri in Italia hanno raggiunto quota 1,8 miliardi di euro. Un dato in crescita, secondo Scenari Immobiliari, rafforzato dal boom di accessi registrati da big internazionali come Knight Frank: il sito internet del network inglese quest’anno ha raccolto in media 30mila ricerche al mese di immobili in Italia, su un totale di circa un milione. Il mix funziona quando la soluzione è top e dotata di certi comfort: Spa, golf, chef rinomati, percorsi enologici, posti barca e chi più ne ha più ne metta. I ribassi rispetto al periodo pre-crisi hanno colpito anche il segmento lusso, ma il successo di questa nicchia fa ben sperare i developer impegnati a ricreare l’italian lifestyle nel mattone. Con questo approccio sta lavorando ad esempio Est Capital, nella riqualificazione dell’Hotel Des Bains al Lido di Venezia. Qualcosa di simile, a metà tra il residenziale e l’alberghiero, accade a Gardone sul lago di Garda, dove la holding austriaca Signa nel 2012 inizierà a costruire un residence con club house, ville di lusso e penthouse. A garantire l’esclusività sono architetti di fama, come David Chipperfield, Matteo Thun e Richard Meier.
“L’approccio che funziona sul mercato internazionale è quello che attira il turismo slow - spiega Martino de Rosa, titolare della Wiish- e noi abbiamo un know how specializzato per gestire un certo tipo di progetto immobiliare: insediamenti legati al buon cibo o al golf, in campagna o al mare”. De Rosa ha seguito personalmente, ad esempio, lo sviluppo della tenuta la Badiola in Maremma, con centro benesere e campo da golf: “Ci stiamo lavorando da circa 10 anni - racconta - e per questo tipo di progetti serve un orizzonte di circa 15 anni per vedere i primi ritorni”. Il golf, come in questo caso, fa spesso da volano al mercato degli immobili di pregio: il 39% dei circoli italiani è immerso nella natura (in collina, montagna o presso stazioni termali) e il 35% in località di mare. Secondo la Federazione italiana golf i campi collegati a sviluppi immobiliari sono passati dal 5% del 2008 all’odierno 8% sul totale.
Tra questi c’è anche il Royal Golf Club La Bagnaia (vedi articolo a destra), a pochi chilometri da Siena, che a settembre ha inaugurato le 18 buche su 130 ettari di collina.
Sea side, country side, lago o montagna. Alla nicchia che investe piace la location prima di tutto e la Toscana, storica calamita del turismo slow, fa la parte del leone. Come nel borgo medievale di Castelfalfi (Fi), dove il gruppo tedesco Tui sta realizzando 207 case vacanza, che completerà nel 2014. Si va dai 230mila euro per piccoli appartamenti ai 2,5 milioni per una farmhouse di 1.500 metri quadrati. Sempre a Firenze la famiglia Maurigi sta ristrutturando le case coloniche nella tenuta di Torre a Decima: in vendita sette casali da 2,8 milioni di euro a 7 milioni, con piscina e giardino, e accesso ai servizi dell’albergo. Più in là, tra Volterra e San Gimignano, con lo stesso spirito sorge il complesso di Vicarello, dove Coopsette per conto di Imeco, ha curato il recupero di sei edifici storici (56 unità abitative).

Gli sviluppi top

Resort Villa Eden sul Garda

David Chipperfield, Richard Meier, Atp Sphera e Matteo Thun: quattro studi internazionali per sette ville di lusso a impatto zero a Gardone (Bs). Il developer austriaco Signa Holding sostituisce un vecchio intervento da 120 appartamenti con un’operazione da 70 milioni: la chiusura del cantiere è prevista per il 2014. Si parla di costi variabili tra i 10 e i 15 milioni a villa, con servizi “da hotel a sette stelle”

Baite tecnologiche in Trentino

Le baite in Trentino diventano alloggi tecnologici di lusso. Il progetto sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento punta al recupero di 120 cascine nelle valli dei Mocheni, del Chiese, del Tesino e del Vanoi, per il turismo sostenibile. Sono firmati da Matteo Thun (nella foto) e dallo studio di Carlo Ratti i primi due prototipi del network di case-vacanza. L’esterno dell’edificio resta intatto

La Cavourrina nelle Langhe

Un tempo residenza di Camillo Benso Conte di Cavour, la tenuta sorge nei pressi del castello di Grinzane (Cn). Con vista sui vigneti circostanti, l’immobile dispone di un cortile interno e un terreno da ristrutturare. La società Wiish sta lavorando al recupero: allo studio il progetto di riconversione della cascina (mille mq di superfici interne). Costo al grezzo dai 4 ai 7.000 euro al mq


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