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Il Sole 24 Ore

Fiere in supplenza dell’Ice ... Cresce l’impegno all’estero con iniziative nei Paesi Emergenti ... Gli enti fieristici pigiano sul pedale dell’internazionalizzazione e, forti della boccata di ossigeno, si candidano a supportare, sui mercati esteri, aziende, imprenditori e delegazioni rimaste orfane dell’Ice. Fiera Milano ormai vanta in portafoglio ben 48 manifestazioni oltreconfine (a scadenza annuale e non), sta creando una società con la Camera di commercio, partner all’80%, Milano international exibition, una srl che ha il compito di portare in Italia espositori stranieri a visitare le nostre fiere. Enrico Pazzali, l’amministratore delegato, ha chiara la meta: fare di Fiera Milano un ente in grado di raggiungere i mercati più promettenti e anche di attirare in Italia clienti del meglio del made in Italy, quindi calamitandoli su una definita rosa di eventi. “Dopo la joint venture con la fiera di Hannover che ci ha aperto i mercati di Cina e India - dice l’ad di Fiera Milano - abbiamo appena finalizzato l’acquisizione del 75% della brasiliana Cipae costituito una branch in Russia”. Il piano di azione non si ferma qui. “Fiera Milano sta esportando i prodotti del made in Italy in un’ottica di multinazionalizzazione delle nostre rassegne di punta - aggiunge -: in Brasile Fluidtrans & Power Motion, mostra della fluidotecnica e della trasmissione meccanica; l’anno prossimo porteremo il Macef in Russia e Brasile; Enersolar, vale a dire energie alternative, in Brasile e Tuttofood (alimentare) e Host (ospitalità professionale) insieme nella manifestazione Food Hospitality World in India e in Cina. Sempre nel 2012 importeremo, per la prima volta, in Italia una kermesse estera, Reatech, specializzata nel mondo dei disabili”.
Dopo la fase della razionalizzazione dei costi, Fiera Milano si concentra quindi sui mercati globali. “Questo discorso è solo in parte collegabile con la scomparsa dell’Ice: ad essere sinceri, però, non vedo perché, con queste ramificazioni sempre più larghe e forti, non si possa prevedere che le fiere sostengano eventi e iniziative che, al momento, non hanno all’estero una piattaforma come la nostra”. Guido Corbella, amministratore delegato di Ipack Ima, la seconda rassegna al mondo nel settore delle macchine da imballaggio di scena a marzo in Fiera a Rho-Pero, è più esplicito: “Noi aspettavamo una delegazione di un centinaio di persone per la prossima edizione di Ipack, la chiusura al buio dell’Ice ci ha messi in seria difficoltà. Quelli pernoi erano compratori, vale a dire affari. Così ci siamo inventati un buyer program ad hoc, nel quale chi arriva viene selezionato direttamente da noi e sta alle nostre condizioni. Simile la soluzione per il convegno dedicato all’Africa in calendario il 1° marzo: faremo arrivare i delegati grazie anche all’Unido, l’agenzia dell’Onu per lo sviluppo”. E aggiunge: “La realtà è che già svolgiamo un ruolo di supplenza dell’Ice che non c’è più: qui ci vogliono almeno due decisioni dal nuovo Governo: inserire una norma transitoria e, l’altra, prevedere che siano le fiere esistenti a supportare l’ente che verrà, almeno in certe attività”. Anche a Bologna c’è un nuovo nato all’estero, la fiera ConsumerExpo, a Mosca. “Proprio ieri il cda di BolognaFiere ha esaminato previsioni di bilancio e il nuovo calendario per il 2012 del gruppo Bologna- Fiere - dice il presidente Duccio Campagnoli - noi puntiamo a sostenere le eccellenze di casa nostra; la novità moscovita completa il percorso dei cicli della moda ed è stata possibile grazie alla collaborazione con Anci, l’associazione dei calzaturieri”.
Stessa filosofia per Verona- Fiere. “Vino, olio, e prodotti alimentari doc vanno in tour - commenta Giovanni Mantovani, direttore generale - del resto la bontà dell’internazionalizzazione è stata provata dalla nostra partecipazione alla fiera di Hong Kong, dopo la prova generale dell’anno scorso questa volta abbiamo appena registrato più di 200 aziende presenti e, anche, per fortuna, una voce importante di incasso”.

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