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Il Sole 24 Ore

L’Imu debutta anche sui rurali ...Aliquota allo 0,2% sugli immobili strumentali - Le abitazioni sono tassate ... L’imposta municipale non risparmia il settore agricolo. Anzi, per la prima volta vengono tassati anche i fabbricati rurali, oltre ai terreni agricoli che già erano colpiti dall’Ici.

I terreni agricoli

Per applicare l’Imu ai terreni agricoli, la base imponibile è determinata assumendo la tariffa di reddito dominicale risultante in catasto al 1° gennaio del periodo d’imposta, rivalutata del 25% e moltiplicata per il coefficiente 130 (ai fini dell’Ici il coefficiente era 75).
La norma prevede un coefficiente minore - pari a 110 - per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. Questa disposizione era già vigente anche per l’Ici, ma l’articolo 8, comma 2, del Dlgs 446/1997 (non abrogato) la precisava meglio, facendo riferimento ai soggetti iscritti negli elenchi previdenziali per l’assicurazione per invalidità, vecchiaia e malattia. La nuova disposizione è scritta in forma meno tecnica, ma molto probabilmente vuol dire la stessa cosa. La corretta interpretazione è importante, in quanto molti terreni agricoli sono posseduti e coltivati da società agricole che hanno la qualifica di imprenditore agricolo professionale (Dlgs 99/2004) e che in quanto tali hanno diritto alle medesime agevolazioni tributarie in materia di imposizione indiretta (ma l’Imu ha più natura di imposta patrimoniale). Per queste ragioni si ritiene che per i terreni agricoli posseduti da società agricole, ancorché in possesso della qualifica di imprenditore agricolo, professionale il coefficiente moltiplicatore sia 130.
I terreni situati in zone montane e di collina, invece, rimangono esclusi da Imu in quanto l’agevolazione già prevista in materia di Ici è stata confermata (articolo 7, lettera h, Dlgs 504/1992; articolo 9, Dlgs 23/2011, richiamato espressamente dalla norma istitutiva dell’Imu). L’aliquota ordinaria d’imposta è stabilita allo 0,76%, manovrabile dello 0,3% in più o in meno da parte dei Comuni...

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