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Il Sole 24 Ore

I troppi vini Doc e Igt sono un boomerang ... I vini italiani Doc e Igt hanno sfondato il “muro” delle 500 etichette. Un’inflazione innescata certo dalla crescita qualitativa dei vini made in Italy ma che, d’altro canto, apre più di un interrogativo sul piano della tutela Il futuro (ma anche il presente) del vino nostrano è sempre più sui mercati esteri. Ma come si fa a negoziare un accordo bilaterale con un paese extra europeo nel quale si chiede tutela per 527 vini cui si aggiungono altri 239 prodotti alimentari Dop e Igp? E invece, sui mercati internazionali, viene invocata uguale protezione per denominazioni che valgono milioni di bottiglie e micro Docg la cui produzione complessiva potrebbe essere stipata nella cantina di un unico ristorante. Proliferazione dei marchi e loro protezione internazionale sono in evidente contraddizione. Proprio i produttori che chiedono di essere difesi all’estero dalle contraffazioni, al tempo stesso, esultano ogni qual volta nasce una nuova denominazione d’origine, anche se esiste solo “sulla carta”. Con il risultato (negativo) di dividere la torta dei finanziamenti alla promozione fra prodotti che hanno fatto la storia del made in Italy e altri che, oltre frontiera, fanno persino fatica ad arrivare.

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