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Il Sole 24 Ore

La Bibbia americana dell’enologia rende omaggio al gusto italiano ... Wine Spectator organizza a Vinitaly un doppio Grand tasting. Alleanza strategica tra il mondo del vino e Altagamma ... Un doppio sodalizio all’insegna dell’eccellenza Vinitaly la fiera veronese del vino, quest’anno si presenta rinnovata e ancora più agguerrita sul fronte internazionale grazie a due “alleanze” d’autore. Da un lato Wine Spectator, la Bibbia mondiale dell’enologia, dall’altro Altagamma, il club esclusivo del made in Italy di successo. Sabato marzo, il giorno prima dell’inaugurazione ufficiale della fiera, il doppio appuntamento. Al mattino con Santo Versace, presidente di Altagamma, nel pomeriggio e alla sera con Thomas Matthews, direttore di Wine Spectator. Quella con l’associazione dei grandi marchi italiani sarà un’alleanza strategica, per creare sinergie tra il mondo del vino e le altre eccellenze nazionali su tutti i principali mercati stranieri. L’iniziativa con la rivista americana che può dettare le fortune di un marchio catapultandolo nell’empireo dei mercati internazionali è invece una vetrina del meglio dell’enologia italiana: un Grand tasting in due sessioni a cui Matthews ha chiamato i 100 produttori più significativi. Nell’elenco tutti i più grandi nomi, anche se ci sarà senz’altro qualcuno che si ritiene ingiustamente escluso. “La lista è stata stilata a giudizio insindacabile di Wine Spectator”, chiarisce Stevie Kim, americana di origini coreane,vulcanica artefice di tutte le nuove iniziative di Vinitaly all’estero, di cui è responsabile per la fiera. Ed anche all’origine dell’accordo con Altagamma da cui il mondo del vino coglierà spunti utili. “Non è che il vino debba prendere ‘lezioni” dalla moda o dal design- spiega Matteo Lunelli, presidente della casa vinicola Ferrari e membro del board di Altagamma - ma si può imparare come valorizzare al massimo le proprie iniziative. Basti pensare a quel che il design riesce a fare durante il salone del mobile a Milano, evento simbolo del made in Italy. Dalla moda, invece, mi piacerebbe trarre l’orgoglio e la capacità di affrancarsi dall’egemonia francese”. Le sinergie possibili sono enormi, continua Lunelli e del resto “il bello va sempre insieme al buono”. Uno slogan coniato al volo dal produttore trentino, ben adatto a presentare l’intesa che verrà ufficializzata tra pochi giorni a Verona. Il Grand tasting organizzato con Wine Spectator è per molti produttori il sigillo finale al riconoscimento internazionale dei vini italiani. La rivista non ha mai accettato di organizzare eventi all’estero. Tanto meno una replica della manifestazione che ogni anno tiene in America. Si chiama Wine Experience e presenta il gotha dell’enologia Ad anni alterni: un anno il meglio dei vini internazionali, quello successivo the very best della produzione americana Far parte della mitica lista è motivo di orgoglio e un ottimo strumento di marketing all’estero. Ben lo sa Marilisa Allegrini, affascinante presidente della casa vinicola veneta nota per i suoi Amarone, che da anni, insieme a uno spartito drappello di altri i produttori, rappresenta l’Italia all’evento americano. “Wine Spectator è il vero promotore del vino a livello internazionale - spiega - ed è sempre stato molto selettivo, il fatto che abbia scelto Verona per un tasting di questo livello dimostra quanto creda nelle potenzialità del vino italiano”. Ancor più esplicito Enrico Viglierchio, direttore generale di Castello Banfi: “Per la prima volta Wine Spectator esporta il suo format. E lo fa in Italia, in barba ai francesi”. Del resto gli Stati Uniti sono il più grande mercato mondiale per il vino, ricorda Domenico Zonin, che con il gruppo di famiglia possiede anche una grande tenuta in Virginia “E lì il consumo continua a crescere-aggiunge - la scelta italiana di Wine Spectator è anche una conferma della considerazione dei consumatori americani verso i nostri vini”.
L’attesa per il tasting è già molto alta. “Nei giorni scorsi ero in Russia - racconta Lamberto Frescobaldi, uno dei 100 prescelti - e in di- versi mi hanno chiesto come fare per comprare i biglietti (i wine lovers dovranno pagare 150 euro, ndr). L’aspetto più interessante è il format: ogni produttore presenterà un unico vino, selezionato da Wine Spectator”. Cento assaggi difficili da dimenticare.

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