02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

“Ci vogliono più iniziative a sostegno del Prosecco Doc” ... Per estendere i vigneti sarebbe auspicabile una semplificazione dei vincoli di carattere ambientale, territoriale e urbanistico ... partire o restare? La domanda è una margherita di dubbi anche per i viticoltori del Carso. Sull’altopiano gli imprenditori, moltissimi dei quali giovani, hanno voglia di impresa, di allargare le loro aziende ma i vincoli burocratici rallentano, fermano ogni aspirazione: servono fino a quattro anni per avere la concessione e impiantare una nuova vigna. Ben diversa la situazione in Slovenia: scollinato il confine, sempre sulla preziosa terra rossa del Carso, bastano tre mesi. Alcuni imprenditori hanno già scelto di acquistare terreni in Slovenia ed espandere l’attività, e per la zona triestina sono opportunità perse: “Il costone deve essere bonificato al più presto, pena gravi danni alla nostra economia”, è il grido di allarme di Franc Fabec, presidente degli agricoltori della provincia di Trieste. Oggi gli ettari a vigneto sono 400, l’area spera di arrivare a 500 entro i prossimi dieci anni, pena la fuga in Slovenia degli imprenditori. Serve come stabiliva il protocollo d’intesa fra Regione, ministero (allora guidato da Luca Zaia) e associazioni di categoria una revisione semplificazione dei vincoli di carattere ambientale, territoriale e urbanistico sul Carso e iniziative a sostegno del Prosecco Doc. Tutto è rimasto lettera morta. I milioni di investimento si sono volatilizzati e la Regione pare dimenticare il Carso e la sua economia, eppure - sottolineano anche dalla, Camera di commercio triestina - è un’area di grandi potenzialità: “Come Cdc chiediamo che venga predisposto un progetto globale per il recupero con fondi regionali e nazionali delle campagne del costone carsico da Trieste ad Ausina e che vengano rivisti in sede regionale i pesanti vincoli che pongono seri limiti all’agricoltura sul Carso”, ”,.dice Andrea Paoletti, presidente della Cdc di Trieste che sostiene manifestazioni quali Terranum, mare e Vitovska, eil Festival internazionale del Prosecco. La Regione, attraverso Luca Bulfone, direttore delle risorse agricole e forestali del Friuli-Venezia Giulia, mette le mani avanti: “Come ente territoriale - spiega - abbiamo portato a termine tutti gli impegni che ci imponeva il Protocollo d’intesa siglato con ministero e associazioni di categoria”. I vincoli che, secondo gli imprenditori del Carso, rallentano lo sviluppo dell’area, hanno origine dallo strumento dell’Unione europea Natura 2000: “per questo - prosegue Bulfone - non spetta alla Regione cancellarli se avvenisse questo, la Ue accuserebbe l’Italia di infrazione comunitaria. Quel che la Regione sta facendo è, all’interno dei vincoli ambientali, paesaggistici ed edilizi, stilare piani digestione per ridurre l’impatto dei vincoli comunitari sull’attività degli imprenditori”. Non è possibile riperimetrare per difetto le aree da destinare alle vigne (la Ue anzi spinge per allargarle), bisogna ricalibrare gli strumenti a disposizione: “fino a oggi - conclude Bulfone -, nonostante siano state invitate tutte le associazioni di categoria alla stesura dei piani, compresa la Kmecka Zveza (l’associazione degli agricoltori), manca una vera e fattiva collaborazione”.
Allargare la superficie vitata lungo il costone significherebbe dare nuovo impulso al turismo. In questi ultimi anni gli agriturismi e le osmizze (le caratteristiche trattorie) dell’altopiano hanno creato nuova occupazione, nuovo sviluppo: “Fino agli anni Novanta Trieste era un ricco bacino di utenza per le aziende che, accanto alla produzione del vino, avevano anche camere da affittare e ricchi piatti da offrire”, dice l’imprenditore Matej Skerlj. Poi, a Sgronico, il suo comune, come anche negli altri della provincia, sono arrivati turisti dalla Germania, dall’Austria, dalla Repubblica Ceca: ad attrarli un programma triennale di marketing (del valore di 3 milioni di euro) che Collio e Carso stanno realizzando, la bontà dei vini, assaggiati nei ristoranti di chissà quale Paese, e il desiderio di scoprire la terra da cui arrivano, fra silenzi, bora e il mare ai piedi delle colline.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su