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Il Sole 24 Ore

Vino, una riforma che punisce la qualità ... a riforma del mercato del vino approvata nel 2007 dall’Unione europea ha dato risultati apprezzabili. La qualità del prodotto è notevolmente aumentata e i viticoltori che più hanno investito sul miglioramento di viti e vitigni sono stati premiati. L’export italiano, solo per citare il dato più eclatante, è arrivato ai suoi livelli record: 4,4 miliardi di euro. Dunque, riforma che funziona non si cambia. Tutt’altro. L’Unione europea ha avviato le procedure per la riforma dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) vino proprio a partire dalle modifiche di quei capisaldi che avevano garantito il successo della precedente: verranno fermate le estirpazioni dei vigneti meno pregiati e sarà consentito l’impianto pressoché indiscriminato di vigne. Naturalmente a pagare dazio saranno i produttori virtuosi, a tutto vantaggio delle coltivazioni mass market. Una logica che contraddice le politiche di qualità spesso sbandierate in Europa e che penalizza i viticoltori che negli anni hanno investito sui loro prodotti contando sulla selezione del mercato. La discussione della riforma è iniziata e tra poco entrerà nel vivo. L’Italia non si faccia cogliere di sorpresa e tuteli i suoi produttori e i suoi prodotti.

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