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Il Sole 24 Ore

Italia - Germania, patto sul food ... Alleanza tra Fiera Colonia, Federalimentare e Cibus: insieme a Bangkok nel 2013 ... Patto d’acciaio italo-tedesco. Il gigante mondiale Fiera di Colonia insieme a Federalimentare e Cibus rilanciano l’alleanza internazionale annunciando un accordo per iniziative congiunte in fiere e progetti di marketing in tutto il mondo. La prima iniziativa comune è in agenda per il 2013 a Bangkok, in Thailandia: si tratta di Thaifex, l’evento dell’alimentare leader dell’Asean, quest’anno arrivato alla quinta edizione. “La collaborazione - osserva Gerald Bose, presidente di Koelnmesse - potrà estendersi a mercati in cui Colonia è attiva, come Cina, Russia, Giappone e India. Il food italiano hagrandipotenzlità di crescita in Asia”.
“A Bangkok - interviene Antonio Cellie, ad di Fiere di Parma - contiamo di portare una collettiva di 150-200 imprese italiane. Gestiremo in nome e per conto della partnership con Fiera di Colonia la partecipazione degli italiani. Peraltro la nostra intesa con i tedeschi comprende oltre al food anche le macchine alimentari prodotte in Italia per le quali abbiamo già il format triennale di CibusTec”.
Le imprese italiane dell’alimentare sono grandi esportatrici: quest’anno il valore dovrebbe raggiungere i 25 miliardi, +9 per cento. Ma le potenzialità di crescita sono ancora consistenti: un’opportunità da cogliere al volo, considerato che il mercato domestico batte la fiacca da anni. Ma qual è l’interesse del colosso Koelnmesse ad allearsi con i “piccoli” italiani di Cibus? Difatto le imprese italiane espositrici sono il miglior cliente di Anuga, la fiera del food numero al mondo che si svolge (negli anni dispari) a Colonia: “Nell’ultima edizione - sottolinea Thomas Rosolia, ceo di Koelnmesse Italia - hanno partecipato 1.200 aziende italiane contro
950 tedesche”.
Poi Federalimentare, che ha una quota del 50% di Cibus, è comunque il punto di riferimento di 6.300 imprese. “Cibus - aggiunge Rosolia - ha un marchio forte e attrattivo per le nostre fiere nel mondo. Eppoi è meglio allearsi con Cibus anziché esporsi alla sua eventuale concorrenza”. Dal suo canto Cellie sembra lanciare un messaggio criptato ai concorrenti: “All’estero andiamo avendo l’ambizione di essere chiamati e pagati. Di certo non cirimettiamo un euro”. L’asse italo-tedesco però ora è più cauto. E ancora fresco il ricordo del flop di “Gusto Italia”, un progetto annunciato inpompa magna (e patrocinato dall’Ice) per gli esportatori italiani che si sarebbe dovuto realizzare a Colonia il prossimo giugno, in una vetrina espositiva totalmente italiana e destinata a un target specializzato di buyer provenienti dai Paesi di lingua tedesca. La fiera però è stata annullata, causa crisi economica, dopo le defezioni di consorzi e aziende. “La differenza col Thaifex- corregge Rosolia - è che la piattaforma italiana va ad aggiungersi a un evento già collaudato”.
“E che si tiene - conclude Cellie - in un area, l’Asean, ad alta crescita con 800 milioni di consumatori. Per il resto con Colonia non andremo a Shangai o a Pechino a fare i follower dei francesi del Sial o di qualche altro: puntiamo sui territori confinanti con i paesi caucasici dove c’è un grande distretto produttivo”.

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