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Il Sole 24 Ore

Guala investe 18 milioni per i tappi “eco-friendly” ... Inaugurato l’ampliamento dello stabilimento di Magenta ... Si può sgrassare senza cromo una lastra di alluminio prima che attraverso la lavorazione e la stampa diventi un tappo di una bottiglia d’olio o di whisky? “Si può, noi ci siamo riusciti e siamo i primi al mondo a farlo”, assicura con più di una punta d’orgoglio, forte della sua innovazione Marco Giovannini, neo cavaliere del lavoro, presidente e amministratore delegato di Guala Closures che ieri ha inaugurato il sito di Magenta rinnovato e ampliato per produrre 7,5 miliardi di chiusure per bevande all’anno. Con una serie di particolarità che Giovannini ci tiene a sottolineare mentre lungo la linea spiega il suo funzionamento e le innovazioni introdotte. Tutte all’insegna dell’ecocompatibilità. A ogni tappa del percorso ce n’è una. La prima la presenta mentre i tecnici montano una “bobina” di alluminio da sette tonnellate che verrà srotolata e tagliata in fogli di dimensioni tali da poter essere inseriti agevolmente nella linea della verniciatura e in quella della stampa. “Questo sito - spiega l’imprenditore - è dotato di un sistema di recupero degli acidi utilizzati nello sgrassaggio in grado di neutralizzarli e trasformarli in acqua con una forte riduzione dei rifiuti speciali”. L’approccio ecofriendly che è stato scelto, prosegue Giovannini, mentre, dopo il taglio delle prime lastre, ci accompagna verso la linea successiva, la verniciatura, “ci ha costretto a cambiare tutto il resto della lavorazione”. Sui fogli di alluminio tagliati e pronti per essere lavorati, la verniciatura diventa così speciale e avviene in una linea che, per ora, è la più veloce al mondo. Nel finale ancora un’innovazione: “La decorazione dei fogli di metallo avviene con una macchina per litografia che usa la tecnologia a essiccazione mediante raggi ultravioletti, annullando l’emissione di solventi in atmosfera, e può realizzare fino a sei colori contemporaneamente”, dice Giovannini. Per creare questo sito che può trasformare fino a 25mila tonnellate di alluminio in 7,5 miliardi di tappi sono stati investiti 18 milioni di euro. Per farlo funzionare serviranno 6 persone, tutte altamente specializzate e che “non è stato facile reperire”, racconta Giovannini che si è sentito dire molti no, difronte a una proposta di lavoro che contempla anche i turni di notte, così come di sabato e di domenica: qui, infatti, si lavora sette giorni su sette, 24 ore su 24. Al taglio del nastro del sito di Magenta che “costituisce la spina dorsale del gruppo mentre il quartier generale di Guala resta ad Alessandria”, dice Giovannini, un’ampia platea di addetti ai lavori per varie ragioni: c’era il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi - “Inaugurare un nuovo stabilimento - dice - è sempre un onore per me che sono un manifatturiero”. E ricorda: “L’Italia è il secondo paese al mondo nel manifatturiero ed è molto più competitivo di quello che Moody’s ci attribuisce”. “Mi trovo in sintonia con questa azienda - aggiunge - che, partendo dall’Italia, è stata in grado di internazionalizzarsi mantenendo il cervello nel nostro Paese” -, ma anche il vicepresidente di UniCredit, Fabrizio Palenzona, il ministro della Salute, Renato Balduzzi, il sindaco della città, Marco Invernizzi che ammette: “Quando mi hanno chiamato per l’inaugurazione del sito ho pensato, finalmente, dopo aver passato gli ultimi mesi a vedere chiusure di stabilimenti”. Per Palenzona l’evento è come “aria fresca”, metaforicamente, anche se nella caldissima giornata è difficile immaginarlo. “Sono molto preoccupato per il mio paese - aggiunge però -. A Tortona ho vissuto la crisi degli anni 70, è finita la manifattura, ma non ce ne siamo accorti perché allora c’era l’impresa diffusa. E c’era quella fiducia che adesso non c’è. Abbiamo bisogno di avere fiducia e di non vivere lo Stato come nemico ma come amico. Quando arrivano i controlli dell’agenzia delle entrate chi ha sbagliato deve rimettersi a posto, ma poi basta. Dobbiamo fare vedere che lo stato è amico e dare fiducia a chi lavora”.

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