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Il Sole 24 Ore

I vini marchigiani sul tetto del mondo ... Dopo la Cina Terre Cortesi Moncaro inaugura a settembre un negozio monomarca in Tibet ... Ci vogliono almeno due giorni di viaggio per arrivare da Montecarotto, sulle colline anconetane tra l’Appennino e l’Adriatico, a Lhasa, capitale della regione autonoma del Tibet ed ex residenza del Dalai Lama, a 3.650 metri di altitudine. Un viaggio faticoso per una meta esclusiva che i vini marchigiani delle cantine Moncaro inizieranno a fare da settembre, quando aprirà il più “alto” negozio monomarca di vini al mondo. Perché la più grande casa vitivinicola delle Marche, fondata nel 1964 e oggi ambasciatrice delle pregiate Doc autoctone lavorate da 1.021 soci su 1.700 ettari di proprietà, aprirà a breve il suo settimo punto vendita (da record) in Cina, per arrivare a quota ii negozi entro fine anno. Una strategia che è un unicum nel panorama vinicolo nazionale. Perché Terre Cortesi Moncaro - questo il nome completo della cooperativa che ha chiuso il bilancio 2012 con 26,7 milioni di fatturato (+12% sul 2011), per il 55% dall’export - è una delle poche società ad avere una catena distributiva di proprietà in Cina, “Sul mercato cinese siamo entrati una dozzina di anni fa - spiega il presidente Donano Marchetti -. ma è da fine 2010 che presidiamo il paese attraverso una joint venture paritetica creata con un distributore cinese, la Moncaro alcoholic beverages Beijing, per penetrare con i vini marchigiani di alta fascia e avere un maggiore controllo sulla distribuzione e i prezzi praticati”. Oggi un consumatore cinese, pur di sorseggiare un Nerone Conero Riserva, è disposto a spendere anche 220 euro a bottiglia. La stessa bottiglia che noi in Italia paghiamo 30 euro e su cui i buyer asiatici fanno margini strabilianti. “Le potenzialità di crescita sono enormi - assicura il presidente - e il nostro target sono le principali città della Cina, da Wenzhou a Pechino”. Ma la Cina, e il più vasto Far East, non sono l’unica meta dei Rosso Piceno, Rosso Conero e Verdicchio della coop che 30 anni fa aprì il mercato del vino biologico e oggi fa da precursore della distribuzione diretta all’altro capo del globo. “Stiamo evadendo i primi ordini in Brasile - racconta Marchetti, alla guida delle tre cantine Moncaro, quella storica di Montecarotto, una a Camerano e l’altra ad Acqua- viva, nel Piceno, che insieme producono 12 milioni di bottiglie ogni anno - e avviando rapporti commerciali con Finlandia e Australia. L’anno prossimo sarà la volta di Stati Uniti e Canada, con l’obiettivo di arrivare in breve tempo a una quota export del 65%”. Ma non è solo la domanda straniera (+16% quest’anno) a trainare le vendite della cantina: anche in Italia il fatturato sta crescendo a doppia cifra.

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