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Il Sole 24 Ore

Da Obama piano di aiuti al settore agricolo Usa ... Il G-20 studia un’azione internazionale, possibile un vertice ... L’amministrazione di Barack Obama, preoccupata per la siccità record nelle grandi pianure americane che solleva lo spettro di crisi nel settore agricolo e carestie globali, ha deciso di far scattare i primi interventi. Un immediato programma di aiuti da 170 milioni di dollari verrà gestito dal Dipartimento dell’Agricoltura per acquistare prodotti alimentari - da carne di maiale e di agnello a pollame e pesce d’allevamento - da destinare a programmi di soccorso alimentare, comprese le mense per i poveri. La Casa Bianca ha aggiunto che il Dipartimento della Difesa ordinerà ai fornitori di accelerare acquisti di prodotti per le forze armate. E ha chiesto al Congresso, al momento in vacanza, di approvare al più presto una nuova legge quinquennale sull’intero settore che offra sostegno a allevatori e coltivatori. Obama, in una concessione alla battaglia elettorale in corso, non ha però mancato di attaccare gli avversari repubblicani a cominciare dal prescelto di Mitt Romney per la vice presidenza, Paul Ryan: l’ha accusato di aver ostacolato la legge agricola alla Camera e di essere insensibile al cuore del Paese. “La nuova legge è fondamentale perle comunità rurali- ha detto Obama dalla cittadina di Council Bluff-. Contadini e allevatori dipendono da un buon raccolto per pagare i conti e oggi le cose vanno male”.
Il presidente, per far fronte a una siccità globale che ha ricordato i disastri naturali oltre che economici degli anni Trenta, ha annunciato gli interventi dallo stato dell’Iowa, tra i grandi granai nel Midwest del Paese, primo produttore di mais che ha visto le previsioni del raccolto crollare di un quarto dal 2011. Obama aveva già annunciato nei giorni scorsi lo stanziamento di 30 milioni per facilitare l’accesso all’acqua nelle zone più colpite e denunciato i pericoli della siccità nel discorso radiofonico del sabato. Cresce inoltre la pressione per sospendere quote e incentivi alla produzione agricola di etanolo, per evitare penurie nella disponibilità a uso alimentare e quale mangime.
Ma l’America non è la sola a muoversi. Prende forma anche un’azione internazionale: a livello del G-2o, dei venti Paesi più sviluppati al mondo, si stanno organizzando consultazioni e possibili incontri. I prezzi di molte commodities cruciali si sono ormai impennati quest’anno sulle grandi borse merci come Chicago: il mais del 23%, la soia del 33% e il grano del 36%, davanti allo spettro di tagli nelle forniture globali a causa di disastri in America e in Russia. Il G-2o, nel suo insieme, controlla il 65% dei terreni coltivati e il 77% della produzione di grano. Una teleconferenza tra esperti, sotto auspici americani e francesi che hanno ieri rivelato i piani, è prevista nell’ultima settimana di agosto. Potrebbe spianare la strada a un vertice del Rapid Response Forum: la speciale task force è nata l’anno scorso per evitare che la siccità generi nuovi episodi di protezionismo e restrizioni commerciali capaci di peggiorare la crisi, con la missione di “discutere anormali condizionidi mercato”. La scelta dell’Iowa per sollevare il sipario su iniziative d’emergenza, per Obama, non è stata casuale né dal punto vista economico, né da quello politico. Lo stato ha un ruolo di barometro degli umori degli Stati Uniti: il suo elettorato è considerato indipendente e nella scorsa campagna presidenziale aveva dato il suo voto a Obama. Oggi è più che mai conteso: nel granaio d’America è arrivato, per i suoi primi comizi, anche Ryan, con l’obiettivo di denunciare le strategie economiche delpresidente come inefficaci. Sullo sfondo restano al momento i dibattiti su più ampie riforme, quali l’eliminazione accelerata dei finora popolari incentivi alle coltivazioni per la produzione di energia, accusati dai critici di provocare eccessive e pericolose distorsioni del mercato.

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