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Il Sole 24 Ore

Zonin rilancia sulla Puglia ... Progetto da 10 milioni nel brindisino ... La Casa vinicola Zonin rilancia sugli investimenti in Italia per tenere testa a un export che cresce quasi a due cifre. Nei primi otto mesi dell’anno le esportazioni divino della multinazionale veneta sono salite di circa il 9%, trascinate dalle performance, +32%, di Stati Uniti e Gran Bretagna. Oggi l’azienda veneta inaugura la Masseria Altemura il complesso di Torre Santa Susanna, nel Brindisino, rilevata dalla famiglia Zonin nel 200E la ristrutturazione (un recupero bio-architettonico) degli antichi edifici e della torre aragonese, la nuova cantina e il nuovo vigneto hanno richiesto investimenti compresi tra gli 8 e i 10 milioni di euro. Inoltre “diamo lavoro-osserva il presidente Gianni Zonin
- a una settantina di persone, un dato non di poco in un territorio da sempre tormentato da alti tassi di disoccupazione, specie in questi ultimi anni. Ma Altemura rappresenta soprattutto un modello produttivo sistemico, incentrato sull’utilizzo di risorse presenti in zona”. Nei 130 ettari vitati della tenutasi è scelto di coltivare solo vitigni autoctoni: Primitivo, Negro- amaro e Aglianico e, tra le varietà a bacca bianca, il Fiano. Zonin commercializza i vini prodotti dalle tenute della famiglia ed è uno dei big del vinicolo italiano. “La mia famiglia - aggiunge l’imprenditore - possiede circa 2 mila ettari di vigneto ma quello che mi preme di più è la qualità del prodotto perché alla fine il mercato non potrà che riconoscere il tuo valore”. Della scuderia di Gambellara fanno parte nove tenute distribuite nelle sette regioni italiane a più alta vocazione vitivinicola e la loro acquisizione ha scandito la storia imprenditoriale di Zonin. Compresa la tenuta di Barboursville Vineyards, in Virginia.
Quest’anno la scarsità della vendemmia ha fatto schizzare i prezzi senza però tagliare le gambe all’export: nel primo semestre secondo Assoenologi l’accelerazione è del 7%, a fronte di una flessione dei volumi li circa l’11 per cento.
“Noi facciamo meglio - osserva Zonin - nei primi otto mesi il fatturato del mercato estero è cresciuto dell’8,8% mentre quello domestico spunta un risicato +o,9percento.Allafme ilfatturato complessivo migliora del 5,9% e per fme esercizio stimo ricavi in salita da fl4 a o milioni. Con un’incidenza dell’export del 70%”. L’imprenditore poi si sofferma sulle performance di Stati Uniti e Gran Bretagna. In quest’ultimo paese “abbiamo toccato i tasti giusti e il mercato ci premia con un +33%: nell’Horeca funzionano i 35 venditori ma anche nella grande distribuzione le vendite vanno bene”. Più complessi da sciogliere i nodi dell’Italia, con consumi fuori casa in discesa, difficoltà di credito degli operatori commerciali, listing fee e promozioni della Gdo sempre più costosi. Zonin è intervenuto sul 30% della forza vendita con risultati positivi e con la Gdo ha implementato progetti a tema con vini dedicati al canale moderno. Ma cosa chiede oggi il consumatore? “Vanno forte il Prosecco e il Pinot - conclude Zonin - e sono molto richiesti il Montepulciano d’Abruzzo, l’Amarone, il Valpolicella e i friulani”.


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