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Il Sole 24 Ore

Sulle tavole asiatiche con il vino marchigiano ... In una fase di crisi come quella che sta attraversando l’economia italiana chiudere con una crescita del fatturato del 10% non è cosa da poco. Eppure è il risultato 2012 che prevede di mettere a segno la Umani Ronchi, tra le vere e proprie “griffe” del vino marchigiano e del Verdicchio in particolare. Un risultato che segue il +6% realizzato lo scorso anno e che dovrebbe portare il fatturato dell’azienda a superare quota io milioni di euro (per circa 3 milioni di bottiglie commercializzate). La chiave di questa crescita è l’export. “Quest’anno la spinta forte è venuta dall’estero e dall’Asia in particolare - spiega l’ad di Umani Ronchi, Michele Bernetti - con un apporto importante di Thailandia, Singapore, Taiwan e Hong Kong anche se la parte del leone l’hanno recitata Giappone e Corea del Sud”. Grazie ai risultati di quest’anno la quota di export (realizzato in oltre 6o Paesi) della Umani Ronchi sul totale del fatturato ha superato l’80 per cento. “Continuano a essere positive le vendite in Usa e Canada. In particolare in quest’ultimo Paese - aggiunge Bernetti - le vendite di vino made in Italy hanno superato quelle divino francese”. Insomma, la scommessa dell’azienda marchigiana è l’export anche se non viene tralasciato il mercato italiano. “Non va dimenticato che in Italia e nonostante i cali - aggiunge l’ad - i consumi sono ancora di 37-38 litri pro capite contro i 20 degli Usa. Dobbiamo però intercettare meglio le nuove tipologie di consumo come le vendite a bicchiere e il segmento degli aperitivi, nel quale il nostro vino simbolo, il Verdicchio, può giocare un ruolo forse maggiore dei grandi vini rossi”.

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