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Il Sole 24 Ore

Spesi per il cenone due miliardi ... Stappati 80 milioni di bottiglie - Acquistati 100 milioni di chili di panettone ... Due miliardi di euro. È questo il “conto” del cenone di San Silvestro, considerando però solo chi non è andato al ristorante. Qualcuno ha anche provato a fare dei calcoli, andando magari un po’ al di là dei luoghi comuni, scoprendo così che il cenone casalingo di Capodanno è costato meno di un pieno di benzina. Infatti, se per riempire il serbatoio di un’auto di media cilindrata si spendono circa 80 euro, la spesa per gli stravizi gastronomici di fine anno è stata contenuta in 70 euro. Da notare che fino agli anni 90 un buon veglione costava almeno il doppio di quanto si spendeva per “fare il pieno”. Ecco quindi che la crisi e la globalizzazione hanno già cambiato (e lo faranno sempre di più nel prossimo futuro) anche i cosiddetti “prezzi relativi”, arrivando così a modificare pure le scelte dei consumatori sul reddito discrezionale, cioè quello che rimane in tasca alle persone dopo aver soddisfatto quelli che i sociologi definiscono come bisogni primari. Con la crisi, sono stati circa 6,8 milioni gli italiani che hanno trascorso il Capodanno fuori casa con una riduzione del 17% rispetto allo scorso anno. Chi è andato in vacanza ha privilegiato l’agriturismo (+4%). Sono invece più di sette su dieci (il 71%) gli italiani che hanno scelto di trascorrere a casa il cenone di Capodanno, divisi tra chi ha preferito organizzare nella propria abitazione (40%) e chi è stato invitato da amici o parenti (31%). I dati e le stime emergono da un’analisi di Coldiretti-Swg, secondo cui per il tradizionale appuntamento di fine anno gli italiani hanno appunto speso a tavola quasi 2 miliardi di euro, il 3% in meno rispetto allo scorso anno. “La difficile situazione economica ha indubbiamente pesato sulle scelte, spingendo la maggioranza dei cittadini a preferire soluzioni casalinghe - sottolinea la Coldiretti - pur senza rinunciare ai piaceri della tavola”. A Capodanno sono state complessivamente stappate almeno 80 milioni di bottiglie di spumante, per una spesa complessiva di 600 milioni di euro. Ma durante la notte più lunga dell’anno (in senso gastronomico e non certamente astronomico) sono stati consumati anche sei milioni di chili di cotechini e zamponi (esauriti in molti supermercati), con un aumento dell’8% rispetto all’anno scorso, serviti assieme a 10 milioni di chili di lenticchie che, secondo la tradizione, portano fortuna. Cento milioni, secondo Coldiretti, sono invece i chili di panettoni e pandori consumati (anche questi esauriti in parecchi punti vendita della grande distribuzione organizzata) nelle feste di fine 2012, da quelli tradizionali fino alle novità proposte direttamente dalle imprese agricole come i dolci all’olio o con le ciliegie selvatiche visciole. Meno negativo dello scorso anno, anche il bilancio dei “botti”. Due le vittime, entrambe in Campania, e complessivamente 361 i feriti, tra cui 92 minori, 107 gli incidenti nella sola Campania, secondo il comunicato del Viminale sugli incidenti della notte di Capodanno. Un bollettino di sangue che resta pesante anche se il numero dei feriti è in sensibile calo rispetto all’anno scorso quando durante i festeggiamenti della notte di San Silvestro si erano registrati 561 feriti.

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