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Il Sole 24 Ore

Così il Prosecco traina l’export ... Per la Bisol di Valdobbiadene affari in aumento del 20% ... “Negli Stati Uniti siamo appena all’inizio, ci sono grandi potenzialità. In realtà siamo stupiti del nostro successo, ma ci dicono che siamo ancora alla semina”: Gianluca Bisol, 47 anni, direttore generale della cantina di Valdobbiadene, non riesce a nascondere lo stupore per la lunga striscia di risultati positivi conseguiti sul mercato a stelle e strisce. “Siamo arrivati 25 anni fa - ricorda l’imprenditore - partendo da zero e facendo grandi balzi da un anno all’altro. L’anno scorso negli Usa siamo cresciuti del 20%: il Prosecco di qualità piace anche alle donne”. Il mercato americano è il numero uno ma l’export pesa complessivamente per il 72% del fatturato. La cantina veneta coltiva direttamente 177 ettari di vigneti dislocati su 35 poderi, nel cuore della produzione del Prosecco e, per una porzione, alla sommità della collina Cartizze. La cantina Bisol opera nella fascia alta di mercato, nelle tre classificazioni Doc, Docg e Cartizze (dai Cru ai millesimati fino ai rossi e alle grappe). L’anno scorso il fatturato è salito a 15,2 milioni (+15%) grazie alla spinta dell’export (+24%). Il mercato domestico è quasi fermo “ma rimane strategico - puntualizza l’imprenditore - Solo in Veneto ogni anno si registrano 62 milioni di turisti”. Al timone della Bisol ci sono i fratelli Gianluca e Desiderio, enologo, e i cugini Claudio e Alberto, rispettivamente, direttore della produzione e amministrativo. “Vogliamo continuare a crescere - aggiunge Bisol - e arrivare a ritagliarci il 5% di quota di mercato nelle tre classificazioni: Doc, Docg e Cartizze. Tuttavia c’è il limite fisiologico costituito dai nostri vigneti. Per questo nel 2013 entreranno in produzione altri 20 ettari”. Complessivamente i vigneti del Prosecco tra Veneto e Friuli si estendono complessivamente su 20mila ettari, di cui 16.500 in Veneto. E generano 300 milioni di bottiglie. Un successo mondiale, una case history. Oltre ai vigneti però Bisol ha pronta un’azienda specializzata con fornitori esterni che dovranno attenersi a un protocollo rigoroso. E la fascia di mercato? “Sempre la stessa - risponde senza indugiare l’imprenditore - quella alta”.

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