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Il Sole 24 Ore

Voucher a pensionati e studenti, agricoltura fuori gioco ... Due ulteriori interventi “a gamba tesa”. Aver fissato in io euro il valore orario del voucher, con una circolare del ministero del Lavoro, senza sentire le parti sociali. E aver individuato in 30 giorni (dall’acquisto) il termine per l’utilizzo del buono lavoro, prevedendo, in caso di violazioni, sanzioni molto pesanti, come la conversione in un rapporto subordinato, tipiche del lavoro nero. E così in agricoltura il voucher ha subito una nuova penalizzazione, che lo sta rendendo praticamente inutilizzabile. Già la riforma Fornero, in vigore dallo scorso 18 luglio, aveva ristretto il campo, d’azione del lavoro accessorio, introducendo un tetto rigido di 5mila euro di compensi massimi che si possono percepire in un anno. In più, in agricoltura, il voucher è utilizzabile solo, nell’ambito delle attività agricole di carattere stagionale, da pensionati e giovani con meno di 25 anni. Nel caso di studenti il contratto si può usare solo quando le scuole sono chiuse, a meno che non si tratti di universitari e allora è utilizzabile durante tutto l’anno. Inoltre, il voucher può essere utilizzato, a prescindere da chi è il lavoratore accessorio, se l’attività è svolta a favore dei piccoli imprenditori agricoli (quelli cioè con basso volume d’affari non superiore a 7mila euro). Una scelta di politica legislativa sbagliata, ha sottolineato Corrado Cattani, imprenditore agricolo dell’Alto Mantovano, che per attività come la vendemmia o la potatura ammette di preferire i contratti a tempo determinato (con un monte di 30/40 giornate nell’arco di sei mesi) piuttosto che i buoni lavoro: “Un bracciante agricolo assunto con un contratto a termine ha un costo di 8,52 euro lordi l’ora, mentre con il voucher si sale io euro ”. Inoltre, l’aver previsto l’obbligo di 30 giorni per spendere il ticket, è penalizzante nel settore agricolo, visto che in caso, per esempio, di forti piogge non si può lavorare anche per settimane, e se si comprano i buoni si rischia di farli scadere. Anche l’aver limitato il campo d’azione a pensionati e studenti è stata una scelta miope del ministro Elsa Fornero, ha aggiunto Salvatore. Giardina, imprenditore agricolo di Siracusa: “Al Sud gran parte del lavoro e della raccolta in ortofrutta ha spiegato - si svolge in inverno, quando gli studenti vanno a scuola, e quindi non si possono utilizzare”. Le norme oggi in vigore escludono che in agricoltura, per esempio, si possano utilizzare i voucher per le casalinghe, mentre sono ammessi i cassintegrati (ma il valore massimo del compenso annuo scende a 3mila euro). Negli altri settori l’utilizzo dei buoni lavori è stato praticamente liberalizzato, togliendo i vecchi limiti settoriali (delle normative Damiano e Sacconi); mentre in agricoltura l’utilizzo dei buoni-lavoro è al 18 per cento. In questo settore c’è invece bisogno di “maggiore flessibilità, seppur nella legalità”, ha sottolineato il responsabile lavoro della Coldiretti, Romano Magrini: “In agricoltura i voucher non possono essere utilizzati per un disoccupato di 30 e 40 anni, e nemmeno per un giovane laureato di 27 anni. Peraltro la circolare della Fornero rischia di rendere inutilizzabile i voucher, un contratto che non distrugge l’occupazione, ma anzi completa il mercato del lavoro”. Del resto i vincoli imposti dalle attuali norme rendono i buoni lavoro inutilizzabili per imprese agricole di una certa rilevanza, e per produzioni o lavori specialistici. Qui, ha spiegato Onofrio Giuliano, imprenditore agricolo della provincia di Foggia, “c’è bisogno di manodopera professionalizzata che non può essere il lavoro saltuario dei giovani o degli anziani”. Peraltro, ha concluso Giuliano, l’utilizzo del voucher è reso molto difficoltoso: “I buoni devono essere numerati progressivamente e datati, e prima del loro utilizzo va fatta una comunicazione amministrativa, e c’è bisogno di una contabilità accessoria. Insomma, troppa burocrazia, che fa sì che specie nel Mezzogiorno il voucher sia utilizzato ai minimi termini”.

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