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Il Sole 24 Ore

In flessione la domanda di vino ... Acquisti in calo del 3,6% Lo scorso anno nella grande distribuzione ... Vola il vino italiano sui mercati internazionali, mentre sul mercato domestico calano i consumi ma si beve meglio..Nel 2012 il giro d’affari legato all’export di vini ha raggiunto 14,7 miliardi, in aumento del 6,5% nonostante uno scivolone di circa il 9% degli ettolitri (a 21,2 milioni). In Italia l’anno si è chiuso con una crescita del business nella distribuzione dell’1,7% a 1,5 miliardi, merito dei robusti aumenti dei prezzi dei vini confezionati (+5,5%). I volumi però sono scivolati del 3,6%. Nonostante la tendenza negativa, aumentano del 3,3% le vendite del vino in bottiglia a denominazione d’origine, quelli di oltre 6 euro. E tra gli emergenti a maggiore crescita svettano tre “bianchi”, il semisconosciuto Pecorino abruzzese, il Pignoletto emiliano e il Grillo siciliano, seguiti da Falanghina, Negroamaro e Bonarda. “I vini di qualità sono una garanzia per il futuro - avverte Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, produttrice di vini di grande livello - ma oggi soffrono molto nella ristorazione: a partire dalle bottiglie di 20-30 euro c’è stata una frenata notevole e non credo che il discorso cambierà nel corso del 2013”. Dalla fotografia scattata da SymphonyIri Group (per Veronafiere, verrà presentata a Vinitaly in aprile) emerge che le vendite divino nei supermercati sono calate a volume, per la prima 0la negli ultimi 10 anni. Flessione contenuta per il vino in brik che perde l’1,7%, tengono le bollicine con un -0,6% ma crescono le vendite del vino a marca commerciale, prodotto dalle catene distributrici (+1,9% a volume). Sul fronte dei prezzi l’impennata è stata netta: +4,5% a litro per le bottiglie di 75cl a denominazione d’origine e del 10,1% per i brik. La spinta promozionale rispetto al 2011 non è aumentata e il prezzo medio di una bottiglia di 75cl a denominazione d’origine è stato di 4,28 al litro e quello di un brik di 1,24. Sul fronte internazionale “nel 2012 - conclude Boscaini - ci siamo difesi bene, ma ora la rivalutazione dell’euro e la crescente competitività dei prodotti cileni, argentini e spagnoli rende tutto più difficile. Auspico che l’Ice riesca ad avviare quella promozione sui mercati extra Ue che finora è mancata del tutto”.

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