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Il Sole 24 Ore

“Correremo ancora con l’export” ... L’ottimismo di Cantine Riunite, Zonin e Masi: Stati Uniti area più promettente ... Un mercato difficile quello del vino, specie nel Mediterraneo e sui mercati emergenti, ma gli imprenditori italiani non perdono l’ottimismo. “In Italia è più duro del previsto e le cose si complicano - esordisce Rolando Chiossi, vice presidente di Giv e di Cantine riunite & Civ - ma il focus è sui mercati internazionali, grazie anche agli aiuti forniti dall’Ocm”. Cantine riunite & Civ è leader italiano con 514 milioni di ricavi (+3,2%), di cui il 62% all’export. La cooperativa (è l’esportatore italiano n.1) ha prodotto 205,5 milioni di bottiglie distribuite in 100 mercati. “Il budget 2013 - aggiunge Chiossi - indica una crescita del 4% a volume che contiamo di realizzare all’estero. Il nostro punto di forza rimangono gli Usa, ma stiamo ottenendo buoni risultati anche in Centro e Sud America grazie al nostro Lambrusco. Cerchiamo di mettere radici anche nei Brics ma è molto difficile: in Russia le barriere doganali sono sempre un problema e in Cina abbiamo costituito una nuova società che si affianca alle tre importatrici”. Volge al brutto invece il mercato italiano: Chiossi annuncia che nel primo bimestre gli scontrini battuti nella ristorazione sono crollati del 10%. “Un fatto mai accaduto - conclude Chiossi - forse anche per l’aumento dei listini”.
Ottimismo alla Zonin. “Siamo certi che avremo un buon 2013, specie negli Usa - spiega Francesco Zonin - Il lavoro impostato nel biennio precedente ci dà sicurezza. E del resto non abbiamo mal cercato di fare fatturato su basi effimere. La nostra distribuzione è solida e ci siamo sempre sforzati, l’esercizio più complesso, di individuare il giusto pricing”. Nel 2012 il gruppo familiare veneto ha realizzato ricavi per 140 milioni, +13%, e 40 milioni di bottiglie. “il vino italiano - conclude Zonin -può continuare il suo percorso di crescita, ma sarebbe più agevole se ci fosse un sistema paese attento. Se l’Argentina ha riposto il suo Malbec è anche grazie al sistema paese. E del resto si intuisce che abbiamo un problema se la Francia raddoppia la sua presenza in Cina con una quota di mercato del 52% mentre l’Italia si ferma al 6%”. Euforico Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, campione di redditività: l’utile è il 16% del fatturato. “Abbiamo sempre puntato sul palcoscenico internazionale - sottolinea l’imprenditore - è ora esportiamo il 91% dei ricavi. L’obiettivo prioritario è sempre stata la distribuzione di pregio privilegiando il nostro marchio, anche se ciò faceva perdere delle opportunità”. E ora? “Conto di rispettare il budget 2013 - conclude Boscaini - Prevede una crescita fino al 5%”.

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