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Il Sole 24 Ore

Le vendite di vino all’estero sfiorano quota 5 miliardi ... L’export di vino italiano lanciato verso nuovi record. Nel vino confezionato, l’Italia dovrebbe chiudere con un +6% a 4,7 miliardi di dollari e mantenere la seconda piazza a livello globale, con una quota del 19%. Comunque un punto in più rispetto allo sviluppo del commercio mondiale di vino, stimato nel +5% a 35 miliardi di dollari. Le previsioni, sulla base delle vendite del primo semestre, sono dell’Unione italiana vini che sottolinea: “Guadagneremo decimi di punto sui francesi, le cui performance nella prima parte dell’anno non sono state particolarmente brillanti”. “I risultati di fine anno - commenta Domenico Zonin, presidente della Uiv - beneficiano sia dell’aumento dei prezzi che dei volumi. Sono sorpreso anch’io della straordinaria performance, del 40%, del Prosecco. Almeno fino ad agosto. Molto richiesto sui mercati internazionali anche il Pinot grigio e i moscati. Forte pressione sul Chianti, tanto che si discute di modificare il disciplinare per aumentare la produzione”. Poi Zonin sottolinea anche la preferenza dei mercati del Nord Europa per il pugliese Primitivo. “A tal punto che non ce n’è abbastanza per soddisfare la domanda”. Il fenomeno Prosecco, con 300 milioni di bottiglie, ha richiesto anche quest’anno il paracadute del “congelamento” per evitare di deprimere i prezzi: il 20% della produzione contro il 10% dell’anno scorso, poi però immesso sul mercato. “E probabile - spiega Zonin - che in seguito ne venga prima scongelato il 10% e poi, eventualmente, la parte rimanente. Vedremo”. Probabilmente però si dovrà mettere mano a tutta la produzione perché il blocco dei prezzi per il secondo anno consecutivo spingerà le vendite. “Nuovi aumenti - dice Zonin - sarebbero deleteri, specie sui vini da tavola, cresciuti tanto. Anche perché la Spagna quest’anno avrà una buona produzione”. Significativo il trend del mercato Usa: a fronte di un calo, in quantità del mercato (-6%), l’export tricolore, nel primo semestre, è cresciuto sia a valore , +5,6% che a volume, +1,9%. “Relativamente ai consumi - aggiunge Zonin - gli Usa sono il secondo mercato, dopo la Francia. Il consumo medio pro capite annuo è sotto i dieci litri, contro i 40 dei francesi. Ci sono quindi larghi spazi di crescita, specie nelle zone interne del Paese”. Lo slancio sui mercati internazionali esige però larga disponibilità di vino. Quest’anno la produzione dovrebbe attestarsi intorno ai 44,5 milioni di ettolitri, in aumento (+8%) sui 40 milioni dello scorso anno. “Non sarà una vendemmia eccezionale - conclude Zonin - ma in linea con l’ultimo quinquennio”.

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