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Il Sole 24 Ore

Vinitaly apre un ufficio in Cina ... Vinitaly e Ice insieme in Cina. La fiera veronese fa un altro passo avanti verso il mercato più promettente del mondo: aprirà il 7 ottobre uno sportello di rappresentanza a Shanghai presso gli-uffici dell’Ice. Inoltre ieri a Washington le Famiglie dell’Amarone e Vinitaly International sono stati protagonisti di un evento promozionale del vino italiano all’ambasciata italiana: l’incontro avrebbe dovuto svolgersi presso il Congresso americano grazie all’aiuto della lobby dei californiani (Wine caucus), ma, dopo la rottura tra democratici e repubblicani sul budget, è stato rinviato a data da destinarsi. “Per affrontare al meglio il mercato cinese - osserva Giovanni Mantovani, dg di Veronafiere - i produttori italiani devono parlare con una sola voce e Vinitaly intende supportarli. Oltre all’ufficio di rappresentanza con l’Ice abbiamo in calendario nuove iniziative a sostegno dei produttori locali”. Per Marilisa Allegrini, presidente delle Famiglie dell’Amarone “l’evento americano è la premessa di un piano promozionale che culminerà nel prossimo Vinitaly quando organizzeremo iniziative mirate a far conoscere il territorio dell’Amarone di qualità ai produttori e winelover americani che saranno ospiti a Verona”. E infatti Mantovani conferma che al prossimo Vinitaly “i produttori esteri, con un focus sui californiani, avranno un padiglione proprio”. Per il vino, il mercato cinese è uno dei più promettenti e difficili al mondo: primo conino milioni di litri importati in 5 mesi e 6io milioni di dollari. Nel mirino di Vinitaly in Cina ci sono le date del 3-7 ottobre, parteciperà al salone di Wuhan, la metropoli con il maggiore potenziale di crescita; del 7-9 novembre, Vinitaly International farà tappa ad Hong Kong e a marzo “saremo protagonisti del fuorisalone di Chengdu - aggiunge Mantovani - e presenteremo anche l’iniziativa di formazione Vinitaly International Academy”. La Cina diventerà il principale paese per l’e-commerce. E a breve la piattaforma Vinitaly Wine Club debutterà all’interno dei più importanti siti di vendite online dedicati al vino. Tornando agli Stati Uniti, Allegrini sottolinea che “sono il terzo mercato di sbocco per l’Amarone, anche se recentemente sembrano trascurare il prodotto di qualità”. Motivo? “Il nostro Amarone - conclude l’imprenditrice - a causa dei costi della catena di distribuzione, dall’importatore al dettaglio, arriva sulle tavole a 100 dollari la bottiglia, contro i 30-40 dei prodotti di minore qualità In sostanza, quadruplica il valore rispetto al prezzo di partenza”. Infine, a proposito di Expo e della realizzazione del padiglione “Vino & olio”, è stata raggiunta un’intesa bipartisan a livello politico: nell’incontro di sabato scorso promosso dal sindaco di Verona Flavio Tosi tra Gianni Dal Moro (Pd) e Alberto Giorgetti (Pdl) “si è trovato un consenso molto ampio sul nostro progetto - conclude Mantovani - e questo ci rafforza nella determinazione di portarlo avanti”.

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