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Il Sole 24 Ore

Vino, un piano contro i falsi ... Giro di vite sui controlli del
vino con un inasprimento delle
sanzioni per chi falsifica prodotti
di qualità con in prima fila i vini.
Non si fa attendere la risposta del
Governo al recente sequestro di
30mila bottiglie di vino di scarsa
qualità ma etichettato come Brunello
di Montalcino, Sagrantino
di Montefalco o con altre griffe
made in Italy. Una frode in commercio
che ha però rimesso sul
banco degli imputati il sistema
dei controlli nel settore che nonostante
i tanti adempimenti (la
Coldiretti calcola fino a 70 pratiche
l’anno a carico di ogni impresa
e oltre venti diversi soggetti tra
pubblici e privati coinvolti nelle
verifiche) troppo spesso non riesce
a evitare zone d’ombra. Episodi
di contraffazione e falsificazione
che anche quando come in questo
caso non coinvolgono produttori
agricoli (tanto che il Consorzio
del Brunello di Montalcino ha
annunciato di volersi costituire
parte civile nell’ambito del processo
che scaturirà dall’inchiesta)
rischiano comunque di avere
pesanti conseguenze.
“Si tratta di avvenimenti che
non vanno presi sottogamba- ha
detto il neo presidente di Federvini,
Sandro Boscaini - perché di
fronte anche a casi isolati di criminalità
qualche paese estero in
passato ha colto l’occasione per
chiudere le frontiere ai prodotti
italiani. Basti pensare allo stop in
Usa imposto proprio al Brunello
di Montalcino sulla scorta di
un’inchiesta che ha poi portato
(a distanza di5 anni) al totale proscioglimento
dell’unico rinviato
a giudizio”. Insomma nessuna
tolleranza nei confronti dei falsari
ma anche attenzione a non creare
aree d’incertezza; “in questa
ottica - aggiunge Boscaini - è rischioso
diluire le garanzie legate
alle fascette di Stato estendendole
alle etichette Igp oppure consentire
anche ai vini di pregio l’imbottigliamento lontano dalla
zona di produzione”.
“Il punto chiave è che gli sforzi
nei controlli sono distribuiti
male - spiega il responsabile vitivinicolo
di Coldiretti, Domenico
Bosco -. All’interno della filiera i
produttori sono ipercontrollati
in campo e in cantina mentre sul mercato, sia interno che estero,
le verifiche sono troppo deboli e
poco coordinate. Occorre invece
un maggior bilanciamento fra
le due fasi perché altrimenti si rischia
solo di vessare i produttori
lasciando pericolosi spazi ai falsificatori
seriali”. Un’importante
occasione per rendere più efficienti
i controlli può venire dal Testo Unico della Vite e del Vino
che da poche settimane ha avviato
il proprio percorso legislativo.
“Ma anche in quel caso - aggiunge
Bosco - si punta a introdurre
semplificazioni all’interno
delle verifiche già previste ma
non ad allargare il perimetro delle
attività controllate”.
“La filiera del vino è tra le più
verificate perché è ad elevato valore
aggiunto - dice il presidente
dell’Unione italiana vini, Domenico
Zonin - e questo è anche
l’aspetto che più attrae i truffatori.
Di certo in futuro bisognerà
concentrarsi non solo sulla
produzione ma guardare anche
alla fase commerciale con
maggiori verifiche sui trasporti
e alle Dogane e approfondendo
i casi nei quali si registrano prezzi
eccessivamente bassi”.
Le valutazioni del mondo produttivo
non sembrano cadere nel
vuoto. “Non abbiamo alcuna intenzione
di banalizzare o prendere
sottogamba episodi come questo
-ha detto il ministro perle Politiche
agricole, Maurizio Martina ma
riteniamo che se i casi di contraffazione
vengono alla luce è anche
grazie al nostro sistema di controllo.
Certo, occorre fare di più.
Con il decreto “Campo
libero”
che sarà approvato nel primo Consiglio
dei ministri utile anticiperemo
alcune misure di semplificazione
già previste dal Testo Unico
della vite e del vino come l’introduzione
dell’istituto della diffida
e l’istituzione del registro unico
dei controlli”. Ma non solo. B
ministro annuncia importanti novità proprio
sul fronte di una maggiore
attenzione alle fasi di vendita.
“Proprio nell’ottica di contrastare
le frodi in commercio - conclude-
nello stesso decreto “Campo
libero”, è stato inserito un inasprimento
delle sanzioni per i reati
di contraffazione e falsificazione
di prodotti Dop e Igp con in prima
fila i vini di qualità”.

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