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Il Sole 24 Ore

Vino, Ue divisa sulla promozione ... É muro contro muro sui fondi
Ue alla promozione del vino.
Nei giorni scorsi la Corte dei Conti
europea ha duramente criticato
l’utilizzo da parte dei paesi membri
dei finanziamenti destinati dalla
Politica Ue alla promozione del
vino sui mercati extracomunitari.
Una misura avviata nel 2009 e
che oggi destina un budget complessivo
di 50o milioni di euro
l’anno (102 dei quali in Italia) per
promuovere i consumi esteri. Interventi
che però secondo il relatore
della Corte dei Conti Ue, Jan
Kint, “godono di un budget troppo
elevato rispetto alla limitata capacità
mostrata di rafforzare la
competitività dei vini Ue e sono
stati utilizzati più per consolidare
mercati maturi che per aprirne di
nuovi”. E questo a causa “dell’assenza
di efficaci strumenti di valutazione
della spesa effettuata”.
Una prima risposta ai magistrati
contabili è venuta dal Commissario
Ue all’Agricoltura, Dacian
Ciolos, che ha ribadito come l’intera
riforma della Politica Ue sul
vino abbia “raggiunto i propri
obiettivi”. Ciolos ha poi respinto
l’ipotesi che il budget per la promozione
sia eccessivo e ha concluso
che “tutte le verifiche vengono
effettuate per assicurare il rispetto
dei principi di buona gestione
dei fondi”.
I rilievi della Corte dei Conti
Ue sono stati contestati anche dai
produttori italiani. “Anni fa la politica
Ue sul vino si preoccupava
di gestire gli equilibri del mercato
interno che era dominante- ha
spiegato il presidente dell’Unione
italiana vini, Domenico Zonin
-. Adesso invece oltre la metà del
nostro fatturato è realizzata
all’estero e per questo non possiamo
fare a meno di azioni di promozione
incisive”. “La vera valutazione
degli investimenti la fanno
le imprese - ha aggiungo, Ettore
Nicoletto, responsabile del
Consorzio Italia del vino (uno dei
principali player italiani della promozione)
- che non ricevono risorse
“a pioggia” ma cofinanziano
i progetti al 50% e si dicono tutte
molto soddisfatte di questa misura
”. “Mi chiedo come faccia la
Corte dei Conti - ha ribadito il presidente
di Federvini, Sandro Boscaini
- a concludere che non sia
miglioratala nostra competitività
visto che l’export made in Italy
ogni anno registra nuovi record
di fatturato. E poi, come non tenere
conto del crescente flusso di turisti
stranieri che vengono in Italia
e visitano le nostre cantine richiamati
spesso proprio dalle
azioni promozionali svolte
all’estero?”

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