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Il Sole 24 Ore

Clima mite e piogge,
così la vendemmia
torna “all’antico” ... La vendemmia ritorna a
una tempistica anni ’70. Dopo
annate in cui il caldo torrido
aveva accelerato la maturazione
delle uve costringendo ad
accelerare le operazioni di
raccolta anche di 20 giorni rispetto
al normale calendario,
adesso invece le temperature
miti e l’abbondanza di piogge
stanno riportando il calendario
all’antico riportando il
clou della vendemmia da settembre
a ottobre.
Di certo l’annata 2014 si presenta
molto differente dalle ultime.
Fra i meteorologi già c’è chi
si avventura a definire le condizioni
del 2014 come quelle con
le quali “ormai si dovranno fare
i conti anche in futuro”. “Io
ricordo - spiega il direttore di
Assoenologi, l’associazione degli
enologi italiani, Giuseppe
Martelli - che anche negli ultimi
anni qualcuno parlava di modifiche
strutturali poi invece
cambiate l’anno successivo. Anche
qui nulla di nuovo. Ricordo
25 anni fa illustri professori che
profetizzavano che nell’arco di
20 anni la viticoltura nelle regioni
del Sud per l’eccessivo caldo
sarebbe scomparsa e che per
far vino si sarebbe dovuti emigrare
in Gran Bretagna. Oggi al
Sud la viticoltura continua a essere
un settore importante e in
Gran Bretagna i filari di vite restano
un’eccezione”.
E sempre in tema di previsioni
che poi si rivelano sballate
quest’anno, forse ancora più
che in passato, risulta difficile
effettuare stime. “Neanche in
presenza di andamenti climatici
più omogenei è facile effettuare
previsioni sui raccolti -
spiega il direttore di Assoenologi,
Giuseppe Martelli - ma in
queste condizioni è impossibile.
Sono solo due i dati sui quali
possiamo riflettere: il ritorno a
tempistiche di raccolta più ritardate
e l’abbondanza di piogge”.
Lo scenario meteo è infatti
profondamente diverso da
quello degli ultimi anni. “Nel
2012 - aggiunge Martelli - si
contarono fra luglio e settembre
7 diversi anticiloni (con nomi
come Hannibal, Scipione,
Caronte, Nerone e Caligola)
mentre quest’anno fino agli
inizi di agosto non ve ne è stata
traccia. E temperature più miti richiederanno tempi più lunghi
per la piena maturazione
dei grappoli”.
L’altro problema è poi legato
all’abbondanza di piogge
che ha contrassegnato anche
la primavera. “Nei 31 giorni di
luglio - aggiunge Martelli - si
sono contati 22 giorni di pioggia
al Nord, 13 al Centro e 9 al
Sud. L’abbondanza di acqua e
l’umidità sono terreno fertile
perle malattie della vite. In primavera
ci sono stati i primi attacchi
di oidio e peronospora.
Adesso l’attenzione è massima
nei confronti della botrytis
cinerea, la “muffa grigia”, che
attacca il grappolo nel pieno
della maturazione. La vendemmia
2014 non potrà che dipendere
dalla capacità di contrastare
questi fenomeni”.

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