02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Federvini, 6.700 esuberi con l’aumento delle accise ... Allarme di Federvini: il quarto
aumento delle accise sugli spiriti,
in programma per il prossimo
gennaio, avrà l’effetto di deprimere
del 9,4% i consumi, creare
6700 esuberi e ridurre il gettito
fiscale di quasi 3 milioni.
“Un vero capolavoro - ironizza
Sandro Boscaini, presidente di
Federvini e patron dell’Amarone
Masi - la raffica di aumenti delle
accise creerà problemi diffusi al
consumatore e alle aziende, che
dovranno versare in anticipo anche
più accise, e alla fine lo Stato
incasserà anche meno”.
Con gli incrementi di accisa sugli
spiriti che raggiungeranno
quota +30% a gennaio 2015, l’impatto
di questa manovra indebolirà
un settore che esprime alcune
eccellenze regionali, dalla Grappa
al Limoncello, dagli Amari alla
Sambuca, dal Nocino di Modena
al Mirto di Sardegna. “Quando si
colpiscono i consumi e le aziende
- aggiunge Boscaini - non si tiene
conto che dietro ci sono migliaia
di persone che ci lavorano.
Eppoi si vuole tagliare il consumo
di alcol: ma per piacere, gli italiani
sono gli ultimi in Europa”.
Lo scenario paradossale emerge
da uno studio condotto da Trade
Lab per la Federvini e con
l’obiettivo di stimare gli effetti
sulla filiera degli spiriti degli inasprimenti
fiscali (decreto Cultura
e decreto Scuola del Governo
Letta) già adottati alla fine del
2013, all’inizio del 2014 e ora a gennaio
2015. Secondo Trade Lab, in
un mercato che già mostra una variazione
tendenziale media delle
vendite pari al -3,7%io a volume e
-1,4% a valore, il maggior gettito
ipoteticamente generato dalla
crescita delle accise al 30% risulterebbe
neutralizzato dalla contrazione
delle vendite: il -9,4% a
volume, con circa 23 milioni di litri persi.
Alla fine il saldo delle accise
risulterebbe addirittura negativo:
-2,8 milioni di euro. Le
maggiori entrate originate nel
breve termine dalle accise verranno
erosi dai minori introiti derivanti
da tasse sulle imprese e
sul lavoro legati alla perdita di occupati.
La filiera allargata degli
spiriti e del vino occupa 1,2 milioni
di addetti. Il valore della produzione
è stimato in circa 25 miliardi
e genera entrate fiscali e contributive
pari a 8,5 miliardi.
In occasione dell’assemblea
Federvini di giugno, il vice ministro
allo Sviluppo economico
Carlo Calenda era stato esplicito:
“I quattro aumenti delle accise
sono un errore del precedente
Governo. Si è applicata la stessa
logica della maxi tassazione
alla nautica e alle auto di lusso.
Si può fare qualcosa? Credo di
sì, ma dipende dal ministero
dell’Economia c quindi non prometto
nulla”. Per eliminare il prossimo aumento
delle accise (colpisce anche
la birra) bisognerebbe trovare
una copertura finanziaria sostitutiva.
Quale? Boscaini allarga
le braccia e risponde: “Questo
è compito della politica. Il nostro
è quello di segnalare errori
di valutazione, specie in un caso
dove oltre a creare depressione
economica si finisce col tagliare
anche le entrate fiscali”. L’ultimo
invito di Boscaini è quello di
“sostenere il made in Italy firmando
la petizione online www.stopalleaccise.it contro l’aumento
delle accise”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su