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Il Sole 24 Ore

Vino, la promozione cambia passo
Tra le ipotesi spunta la soppressione dei progetti multiregionali ... Regole più flessibili per la promozione del vino italiano. A breve il ministero per le Politiche agricole presenterà a regioni e rappresentanti della filiera
un testo di decreto per rivedere i criteri digestione dei circa 102 milioni di euro l’anno che Bruxelles riserva all’Italia per la promozione del vino italiano all’estero. Risorse che - lo ricordiamo - cofinanziano i progetti al 0% mentre il restante 50% degli investimenti è coperto da risorse dei privati.
Revisione dei progetti multiregionali, semplificazione delle azioni finanziabili e dei requisiti richiesti a chi propone il progetto, sono gli aspetti chiave del testo allo studio.
Un primo elemento sembra chiaro: nonostante le pressanti richieste non sarà rivista la ripartizione dei fondi tra Stato e regioni. Il budget di 102 milioni l’anno è infatti gestito (in base a un accordo del 2008) per il 30% dal ministero per le Politiche agricole e per il 70% dalle amministrazioni regionali. Una ripartizione che nei mesi scorsi ha sollevato molte critiche visto che negli ultimi due anni le regioni hanno lasciato inutilizzati circa 18 milioni di euro l’anno. Il tutto mentre a livello centrale le domande presentate sono risultate superiori rispetto alle disponibilità (con progetti rimasti quindi “al palo”). “Una diversa ripartizione - spiega il direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare del ministero per le Politiche agricole, Emilio tatto
- deve essere rivista con un accordo politico fra Stato e regioni e non può essere modificata con un decreto applicativo”. Una soluzione tuttavia è stata individuata. “E riguarda i cosiddetti progetti multiregionali - aggiunge Gatto - che coinvolgono più regioni ma sono finanziati col budget nazionale. La nostra proposta andrà nel senso di una loro cancellazione ma non escludiamo soluzioni diverse”.
“Il finanziamento oggi solo a carico dei fondi nazionali - aggiunge il presidente dell’Unione italiana vini, Domenico Zonin - potrebbe diventare misto con una quota sostenuta anche delle regioni. Le ipotesi sul tavolo potrebbero liberare il budget nazionale di una cifra trai5e i io milioni recuperando così le iniziative in passato rimaste senza finanziamenti”.
Le altre novità previste riguardano la semplificazione:
alcuni “nulla osta” richiesti oggi diventeranno requisiti dimostrabili “ex post”, il termine per rendicontare le spese passerà dall’attuale 15 ottobre al 31 dicembre, mentre sarà riposta più attenzione alla valutazione dei costi. “Stiamo pensando a una “tabella dei costi standard” - spiega Zonin - perché l’acquisto, poniamo di un gadget, non può costare in una regione il quadruplo rispetto a un’altra”. E poi tra i requisiti di ammissibilità per accedere ai fondi più spazio sarà previsto per la valutazione degli interventi già realizzati. “Noi siamo aperti a ogni discussione - ha detto il presidente dell’Istituto Grandi Marchi (che riunisce 19 cantine diI4 regioni italiane), Piero Antinori - ma un dato è imprescindibile:
bisogna tenere conto dell’esperienza di chi da chi già ha effettuato progetti di promozione. Il nostro Istituto in cinque anni ha investito in promozione 60 milioni e nello stesso periodo ha visto il fatturato estero delle aziende associate passare da 72 a 102 milioni”.

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