02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Il Prosecco Doc cresce del 20% … Il Prosecco corre dietro a una domanda che non molla sia sul mercato italiano che all’estero. I produttori del sistema Prosecco hanno iniziato, tra Veneto e Friuli, da qualche giorno a vendemmiare ma il grosso lo si farà nelle prossime due settimane. Un evento gigantesco che coinvolge per la Doc 10mila produttori, 1.200 cantine vinificatrici e 320 imbottigliatori.
Ai “Prosecchisti” non importa nulla del marketing vendemmiale, loro sono molto pragmatici e hanno in testa un obiettivo molto chiaro:
per stare dietro a una domanda che corre del 20%, quest’anno devono produrre almeno 3,2-3,3 milioni di ettolitri tra Prosecco Doc, Conegliano e Asolo Docg (grazie anche a 500 ettari in più rilasciati da due delibere). Ma la produzione secondo Vasco Boatto, docente e coordinatore dell’Osservatorio economico dei vini veneti, dovrebbe “attestarsi intorno ai 3,6 milioni, il 30% in più dell’anno scorso. Se poi si considera la riserva allora la stima salea4,3milioni”. Il 65% della produzione è destinata all’export.
Stefano Zanette, presidente del Consorzio del Prosecco Doc, è ari- che più esplicito: stima una produzione di Doc intorno ai 3 milioni di ettolitri, più la riserva vendemmiale del 20%. Ciò si tradurrebbe in circa 400 milioni di bottiglie, contro i 300 milioni del 2014. L’obiettivo 2015-16 del solo Prosecco Doc vale almeno 1 miliardo per l’export per 300 milioni di bottiglie (ipotizzando un prezzo medio di 5 euro al dettaglio). Eccesso di ottimismo? Macché. Nell’anno mobile maggio 2014- giugno 2015 le certificazioni rilasciate da Valoritalia sono balzate del 22% per il Doc, del 3,4% per il Conegliano e del 33% per l’Asolo. Lo scenario tracciato dall’Osservatorio vede un balzo nel 2015/16 del 30% a 3,2 milioni di ettolitri per il Doc, del 10% a 65mila ettolitri per il Conegliano e del 35% a 46 mila ettolitri per l’Asolo. “Vorrei rassicurare tutti - sottolinea Zanette - che non ci sarà carenza di prodotto. Siamo ben coperti: ora aspettiamo che la Regione Veneto, nei prossimi giorni, firmi il decreto per la riserva vendemmiale. E poi mettiamo il vino in cantina”.
La prossima sfida dei “Prosecchisti” è la valorizzazione del prodotto che deve avvenire senza interrompere il trend rialzista (travolgente in Gran Bretagna e Usa e positiva anche in Italia): il prezzo medio del Prosecco spumante Fob sui mercati internazionali è scivolato insoli4mesi (a febbraio 2015) da 2,9 euro a 2,6. Una sorta di lento suicidio che Boatto spiega così:
“C’è un segmento di produttori che, pur di entrare in certi mercati, sono disposti a tagliare i prezzi. Così però non si va da nessuna parte. E infatti il Consorzio sta cercando di convincere i produttori che i contratti debbono avere prezzi condivisi lungo tutta la filiera. Quest’anno credo che verrà tenuta la linea del Piave a 1,2-1,3 euro a litro del vino sfuso, trattato sulla piazza di Treviso. A questo va poi aggiunto uno 0,8 euro per arrivare alla bottiglia”. Zanette ammette che “negli ultimi anni abbiamo sacrificato un po’ i prezzi per guadagnare quote di mercato all’estero e per dare sfogo a un’offerta esuberante. La pressione è stata esercitata in particolare dai prodotti di prima fascia”. Ora però si tenterà di rovesciare il trend “ma con giudizio: senza strappare sui prezzi. Serve guidare una valorizzazione graduale dei prezzi”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su