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Il Sole 24 Ore

Abf (tè Twinings) prende il controllo del gruppo Acetum … Made in Italy. Clessidra cede il leader del balsamico Igp... Dal colosso inglese esborso di 300 milioni... Gli inglesi di Abf (Associated British Foods) mettono sul piatto una cifra record per conquistare l’aceto balsamico italiano. A passare di mano è il gruppo Acetum, ceduto dal private equity Clessidra a una valutazione di circa 300 milioni (compreso il debito). L’equity (cioè la liquidità incassata dai precedenti azionisti) raggiunge quota 225 milioni. Il cambio di proprietà al super prezzo ha sollevato molti interrogativi, in quanto viene ceduto all’estero un altro simbolo alimentare del Made in Italy “Non condivido - spiega Cesare Mazzetti, fondatore e presidente di Acetum Spa, azienda modenese leader mondiale dell’aceto balsamico Igp - tanto clamore attorno a un’operazione prevedibile per un fondo come Clessidra, entrato nel capitale della società quasi tre anni fa. La cessione non mette in pericolo una tipicità del made in Italy, anzi, la valorizza, perché la produzione di una Igp non può che restare qui sul territorio, a prescindere dalla bandiera della proprietà, e argina parallelamente il fenomeno delle imitazioni”. Il manager cerca di abbassare i toni del dibattito scatenatosi di fronte alla notizia dell’accordo per rilevare Acetum firmato dalla holding inglese quotata al London Stock Exchange Abf: galassia da 134 miliardi di sterline di fatturato e 130mila dipendenti, che controlla tra gli altri i marchi Twinings e Ovomaltina. “L’acquisizione è la riprova della grande attrattività e del potenziale delle nostre produzioni di qualità sui mercati esteri, dove già oggi fatturiamo oltre il 90% dei ricavi rimarca il presidente -. Che la proprietà azionaria sia araba, inglese o cinese non cambia il fatto che una Igp deve rispettare un disciplinare preciso, deve essere fatta su questo territorio e con ingredienti locali. Il punto vero è che nessun investitore italiano si è fatto avanti. Le uniche manifestazioni di interesse sono arrivate da Paesi stranieri, America, Oriente e Gran Bretagna (che è ormai fuori dall’Europa)”. Da notare che Clessidra grazie all’operazione di cessione dell’80% di Acetum avrà un rendimento (In) del 38% raddoppiando (con un incasso di 178 milioni) il capitale investito nel 2015 (cioè circa 90 milioni di euro). Il restante 20% è stato invece venduto dai soci fondatori della società di Cavezzo, Cesare Mazzetti e Marco Bombarda, che resteranno presidente e direttore commerciale. “Clessidra ha fatto la sua valutazione economica - aggiunge Mazzetti - ma è entrata supportandoci in un periodo di grande difficoltà, dopo un decennio di crescita fin troppo rapida per Acetum per il processo di acquisizioni e dopo il terremoto del 2012 e ci ha portato a essere il numero uno al mondo con quasi il 30% di quota di mercato dell’aceto balsamico Igp”. Il sisma distrusse in un solo colpo 2 milioni di litri di produzione a Motta di Cavezzo (di cui 300mila litri solo del pregiato aceto balsamico di tradizione Dop che arriva a valere mille euro al litro nella versione invecchiata 25 anni) e causò 12 milioni di darmi. “E ora entriamo in un gruppo specializzato come Abf che intende investire ulteriormente sul nostro sviluppo internazionale, salvaguardando l’italianità anche del management, io non me ne andrò da qui prima dei 6o anni”, scherza Mazzetti, che oggi ha 57 anni suonati. “Abbiamo ambiziosi piani di crescita per i marchi di Acetum e l’acquisizione allargherà la nostra presenza internazionale specialmente nel food”, affermano i vertici di Associated British Foods, con sedi in 50 Paesi e marchi come il tè Twinings. Oggi Acetum ha un giro d’affari di un centinaio di milioni e genera un Ebitda di 30 milioni. Mazzetti prevede un 2017 di consolidamento dei risultati per Acetum e “buone prospettive per il 2018 in virtù dei ri recenti accordi siglati con diversi distributori esteri”, anticipa. E dopo sei anni al vertice anche del Consorzio di tutela della Igp modenese ha una certezza: “Prima degli inglesi già i francesi di Brabant avevano rilevato l’acetaia Antichi Colli e gli spagnoli di Borges la Orla ma è meglio che gli stranieri siano costretti a stare sul posto dove l’Igp si produce per valorizzarla, piuttosto che imitarla”.

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