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Il Sole 24 Ore

Vino: decollo lento per i registri online, la carta resiste … Semplificazione. Dichiarazioni produttive a rischio... Una semplificazione che fatica a diventare reale. Nonostante i registri vitivinicoli telematici siano in vigore già da qualche mese, ogni volta che si avvicina una scadenza rilevante per i produttori vitivinicoli nascono nuovi dubbi sulla loro operatività. È accaduto per le dichiarazioni di giacenza (che andavano effettuate entro l’11 settembre) e sembra ora la volta delle dichiarazioni di produzione (che invece vanno comunicate entro il 15 dicembre). Il dubbio è sempre lo stesso e cioè, per i produttori che si sono accreditati nel sistema dei registri telematici la denuncia può essere effettuata solo online oppure occorre anche in forma cartacea? Il problema è nato con le dichiarazioni di giacenza, il primo degli adempimenti legati alla vendemmia “digitalizzata”, per le quali una circolare Agea di luglio scorso richiedeva, anche a chi era entrato nel sistema Sin - Agea dei registri dematerializzati (i produttori sono 17mila), di effettuare anche una denuncia old style ovvero in forma cartacea. Sull’onda però delle proteste dei produttori vitivinicoli a quattro giorni dalla scadenza il dietrofront Agea: con una nuova circolare veniva chiarito che chi si era adeguato al nuovo sistema Sin - Agea poteva evitare la dichiarazione cartacea. Adesso un nuovo nodo sta
venendo al pettine. Si avvicina la scadenza di un altro importante adempimento per i produttori, la dichiarazione di produzione, ovvero delle quantità e tipologie di vino prodotto. E anche in questo caso non è stato chiarito se i dati possano essere comunicati solo online. “È una situazione paradossale - spiega il responsabile vino della Cia, Domenico Mastrogiovanni - si è tanto spinto sul varo dei registri dematerializzati e poi nella realtà ogni adempimento è fonte di dubbi. Riteniamo assurdo che un produttore che già è accreditato nel sistema dei registri telematici e ha fornito i dati sulla propria attività poi non possa semplicemente integrarli ma si veda costretto a rivolgersi a un Centro di assistenza agricola per realizzare, con nuovi costi, anche una dichiarazione di produzione cartacea”. “La questione sta diventando delicata - gli fa eco il responsabile vitivinicolo di Coldiretti, Domenico Bosco -. Anche perché temo che occorrerà qualche settimana prima di avere un chiarimento. Molto, penso, dipenda dalle difficoltà di dialogo tra il sistema Sin - Agea e quelli degli organismi pagatori regionali. Il punto però è che i ritardi non possono tradursi in nuovi costi per i viticoltori. Per questo, e in attesa di chiarimenti, sarebbe opportuno uno slittamento della scadenza del 15 dicembre”. Intanto il Mipaaf ha reso noti i dati 2017 sulla spesa dei fondi Ue dell’Ocm vino. Il budget di 337 milioni è stato integralmente speso: 46 milioni sono andati alla ristrutturazione dei vigneti, 82 alla promozione nei Paesi terzi. In crescita (62 milioni) i sostegni agli investimenti in cantina.

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