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Il Sole 24 Ore

Vino senza segreti, dall’uva alla botti, con la blockchain … Tracciabilità. Piattaforma sviluppata da EY... Dalla vigna al calice. Tutta la storia di 1 litro di vino in un codice a barre posto nel retro etichetta della bottiglia che lo contiene. Si chiama Trackey, la piattaforma blockchain sviluppata da Ernst & Young che consente di tracciare la storia di produzione di una bottiglia di vino: dal campo di coltivazione dell’uva all’imbottigliamento. L’applicazione è stata presentata a Milano nel corso dell’inaugurazione di Wavespace, lo spazio da 700 mq nel centro di Milano, in cui EY, insieme a imprese, partner tecnologici, università e start-up, intende sviluppare e promuovere soluzioni innovative nell’ambito della trasformazione digitale. Scansionandone il Qr-code è infatti possibile visualizzare su un tavolo digitale tutte le informazioni certificate e rese immodificabili (comprese le immagini del vigneto e di tutte le fasi della produzione). Già in uso nell’azienda vitivinicola Placido Volpone, sono in corso più di 10 progetti con le principali aziende italiane ed estere che verranno presentati sia al ProWein di Dusseldorf che al Vinitaly di Verona. In pratica, un nuovo dispositivo anticontraffazione per un settore - solo quello del vino - a cui il fake costa almeno 2 miliardi l’anno. Tecnologia e soluzioni Blockchain fuori dal mondo della finanza. Agganciare a un prodotto una carta di identità “virtuale” che ne fotografi tutti i passaggi di vita e trasformazione, sino al cliente finale sta diventando la nuova frontiera della lotta alla contraffazione. Certamente quella che ne sta trainando maggiormente lo sviluppo. E la filiera del food, la logistica, i trasporti sono solo alcuni dei comparti in cui questa soluzione può essere efficace, attraverso informazioni a portata di smartphone sulla tracciabilità, la provenienza di qualunque asset e la trasparenza dei processi. Sulla stessa linea si muove l’Europa. La Commissione Ue e l’Euipo (la sua Agenzia per la tutela della proprietà intellettuale) hanno annunciato ieri la nascita del primo Blockathor Ue,ovvero il primo concorso internazionale, che si svolgerà a Bruxelles dal 22 al 25 giugno 2018 aperto ai migliori programmatori e aziende, per premiare, con 100mila euro, una soluzione integrata per la lotta alla contraffazione e la rapida individuazione dei falsi. “Oggi impieghiamo già molti dispositivi - ha sottolineato Antonio Campinos, Direttore esecutivo dell’Euipo - come le tecnologie sulla tracciabilità, l’identificazione tramite radio-frequenza, i controlli doganali e le banche dati specializzate. Tuttavia, tali sistemi sono frammentati e funzionano spesso a compartimenti stagni”. Secondo dati Ue, nel 2017 il 10% dei consumatori europei, circa 43 milioni, è stato indotto con l’inganno ad acquistare un prodotto falso. Una cifra corrispondente alle popolazioni di Belgio, Bulgaria, Irlanda, Grecia e Portogallo. Contraffazione e pirateria insieme - sempre per Euipo - costano 90 milioni di euro l’anno alle imprese legali, con una perdita di circa 800mila posti di lavoro.

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