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Il Sole 24ore

Milano, Bologna e Verona le roccaforti del sistema ... Al top Vinitaly e Fieracavalli, I Saloni, Cosmoprof, Cersaie, Micam e Lineapelle - In crisi il Nautico ... offrono ma tengono le posizioni le Big ten italiane più internazionali, gli appuntamenti fieristici che giocano in “Champions league”. Ne12012 hanno fatto bene Vinitaly e Fieracavalli di Verona, I Saloni di Milano, Cosmoprof e Cersaie di Bologna. Hanno tenuto, sia pure con perdite, Micam di Milano e Linea pelle di Bologna mentre hanno continuato a perdere terreno Expocomfort e Mido di Milano e, soprattutto, il Salone nautico di Genova. Nel complesso il 2012, secondo i dati di Edifis,si è chiuso con 750mila mq venduti (esclusa Expocomfort che è biennale) contro i 760mila del 2011, praticamente senza variazioni significative. Le grandi fiere tricolori hanno confermato il loro appeal a livello europeo e la capacità di reggere il confronto con i competitori globali che si stanno sviluppando nei mercati asiatici. Le merceologie? Si tratta di prodotti industriali (cuoio e pellame, piastrelle, strumenti e tecnologie per la climatizzazione-), beni durevoli (arredamento, nautica), prodotti per la persona (occhialeria, cosmesi, calzature), beni di consumo e per il tempo libero (vino, cavalli). Tra i pesi massimi dei Big ten, l’interesse per I Saloni l’anno scorso ha stupito (143mila mq e 331 mila visitatori) soprattutto in considerazione del trend economico molto negativo segnalato dagli operatori, e che continua anche oggi. Un evento che, al di là dei numeri, si è confermato il punto di riferimento mondiale dell’abitare e del design. Vinitaly, invece, ha raccolto anche i frutti derivanti da un momento magico per l’export di vino italiano. Infatti (forse anche per la nuova formula su 4 giorni, dalla domenica al mercoledì) il numero di visitatori professionali esteri è schizzato, insieme agli operatori del canale Horeca (hotel, ristorazione, bar) italiano. In concreto, i gestori di Veronafiere hanno dichiarato oltre 140mila visitatori provenienti da 120 Paesi. Con una quota di quelli esteri attestatasi al 35% del totale. Insieme al ritorno di americani e canadesi, e alla conferma massiccia dei tedeschi, si sono affacciati all’annuale scaligera i Paesi emergenti asiatici con la Cina che è entrata nella classifica dei Top 10. Conferma anche per Cosmoprof che ha esportato la manifestazione in Asia e negli Usa. L’ultima edizione bolognese ha mantenuto le superfici vendute (93mila mq e 2.320 espositori) con una crescita, dichiarata dall’organizzatore Sogecos, del 5% degli espositori stranieri e dei visitatori internazionali, oltre i 4omila. Per la prossima edizione (a marzo) le novità riguardano il recupero della centralità del B2B con focalizzazione sul target primario - espositori, buyer e visitatori professionali - attraverso iniziative fra le quali la revisione totale del layout della manifestazione e un rafforzamento del programma International buyers delegation. Più difficoltà invece per Expocomfort (impiantistica per riscaldamento ed energie rinnovabili) che, da un’edizione all’altra, ha perso 30mila mq e il 20% degli espositori (dati dell’organizzatore Reed Exhbitions). Le difficoltà dell’edilizia a livello europeo fanno sentire il loro peso. Lo stesso vale per l’industria della nautica, da tempo in apnea. Tanto che in Europa dal 2008 si è registrata una perdita di oltre 46mila posti di lavoro e una contrazione del fatturato di 3,4 miliardi. Così il glorioso Salone genovese è passato da 10mila mq venduti del 2008 a 95mila e gli espositori da 1.400 a novecento.

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