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Il St. Hubertus di Niederkofler (tre stelle Michelin) chiude per lavori. E riaprirà tutto diverso

La proprietà dell’Hotel Rosa Alpina: “più piccolo, meno coperti, e un’altra formula, forse più esclusiva”. E, forse, senza Niederkofler ai fornelli
NORBERT NIEDERKOFLER, RISTORANTE STELLATO, SAN CASSIANO, ST. HUBERTUS, TRE STELLE MICHELIN, Non Solo Vino
Norbert Niederkofler, che tristellato del St. Hubertus premiato dalla Fiera del Tartufo di Alba

L’annuncio di giorni fa della chiusura del Noma di Copenhagen da parte di Renè Redzepi, ha riacceso il dibattito sulla sostenibilità, economica in primis, ma non solo, dall’altissima ristorazione stellata, soprattutto nella fascia più elevata, quella dei “Tre Stelle” che, quasi d’improvviso, ci si accorge difficile da tenere in piedi economicamente, per i costi elevatissimi che deve sostenere, e che non sembra più redditizia neanche a fronte di prezzi, per i clienti, elevatissimi. E, mentre il dibattito è in corso, e la riflessione nella categoria è in atto (come abbiamo raccontato anche in questo video), arriva anche la notizia che, con ogni probabilità, uno dei tre Stelle Michelin d’Italia, il St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina di San Cassiano, in Alta Badia, guidato da Norbert Niederkofler, chiuderà i battenti. Non definitivamente, ma almeno nella sua formula attuale. A spiegarlo è Ursula Mahlknecht Pizzinini della famiglia proprietaria del celeberrimo hotel, in cui è entrato anche il gruppo svizzero Aman: “ci fermiamo per un anno e mezzo per lavori e dobbiamo ridefinire tutto il concetto della ristorazione. Il St. Hubertus cambierà, sarà più piccolo, con meno coperti, con un’altra formula forse più esclusiva. Norbert è con noi dal 1994 e, quindi, è della famiglia, farà parte del think tank del Rosa Alpina”, ha spiegato a “Il Gusto”. Da Niederkofler, che WineNews ha provato a contattare, ad ora non arrivano commenti ufficiali. Tutto da scrivere, dunque, il futuro, ma quello che pare certo è che il St. Hubertus, dove chef Niederkofler ha resto celebre e portato ai massimi livelli il suo progetto “Cook the Mountain”, ovvero un’alta cucina a servizio della valorizzazione degli ingredienti e delle materie prima della montagna, e tristellato Michelin dal 2017, non sarà più lo stesso. E forse non avrà neanche ai fornelli Niederkofler, che, nel frattempo, negli anni, ha aperto una società di consulenza sul settore, la Mo-Food, e aperto un nuovo ristorante “estremo”, l’AlpiNN, all’interno di Lumen, il nuovo Museo della Fotografia della Montagna a Plan de Corones, a 2.275 di altitudine, letteralmente sospeso sulle montagne, ed è, tra le altre cose, alla direzione strategica di Horto, ristorante sul rooftop del “The Medelan”, complesso di spazi ed uffici dedicati al business a Milano.

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