Alcune produzioni simbolo del made in Italy e di tutta l’area del Mediterraneo, come olio e vino, potranno subire forti danni dai cambiamenti climatici. Per questo l’intera area deve correre ai ripari e ripensare sia la sua agricoltura, sia in generale l’uso delle risorse naturali. A lanciare l’allarme è Jacqueline McGlade, direttore dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, secondo la quale a soffrire dell’innalzamento delle temperature sarà soprattutto l’area del Mediterraneo e le sue colture bandiera.
“Olivi, vini, lavanda - precisa McGalde - sono colture con un una pressione crescente e dovremmo anche considerare che alcune produzioni Doc non potranno più crescere localmente. Poi c’è il fenomeno della tropicalizzazione del Mar Mediterraneo, dove specie di pesci che arrivano dal Mar Rosso prenderanno il posto di quelli pescati da secoli”.
“L’efficienza delle risorse - spiega il Commissario Ue all’Ambiente, Janez Potocnik - sarà cruciale se vogliamo creare un’economia a basso contenuto di carbonio. E il tempo a disposizione sta diminuendo”.
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