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Il Tempo

Dopo anni di crisi il consumo nelle famiglie italiane tende a risalire In calo però Doc e Docg, troppo costosi. Preferiti quelli da tavola … È un mercato che vale 9 miliardi di fatturato annuo, dà lavoro a due milioni di persone e, dopo anni di recessione, sembra tornare ad avere un’impennata dei consumi con una vendemmia di qualità come non si vedeva da tempo, capace di una produzione di 52 milioni di ettolitri di prodotto. Così, per il quarto anno consecutivo, oggi al Lingotto di Torino si apre il Salone dei vino, rassegna internazionale del settore alla quale parteciperanno 220 cantine, tra le migliori d’Italia, e 42 rappresentanti di mercati di 17 paesi esteri (compresa l’India, il Medio Oriente e il nord Europa). E per gli appassionati oggi ci sarà anche la possibilità di partecipare a una degustazione dal titolo «Vieni a bere i vini che non potresti mai assaggiare»: un catalogo nel quale sono presenti tutte le produzioni autoctone italiane e dove, accanto a vini famosissimi, si potranno degustare delle autentiche rarità enologiche. Posto d’onore, e non poteva essere altrimenti visto che giocano in casa, lo avranno i vini piemontesi, rappresentati dall’Enoteca del Piemonte che preesenterà, oggi, una degustazione di Roero, vino doc prodotto in provincia di Cuneo. Ma al Salone si farà anche il punto su un mercato che negli ultimi anni ha avuto una flessione nei consumi ma che ora pare in ripresa. L’Osservatorio del Salone del vino ha infatti condotto una serie di inchieste dalle quali è emerso come gli acquisti di vino delle famiglie sono calati del 7,2 per cento nel 2001, del 4 per cento nel 2002 e dell’1 per cento nel 2003, mentre nel primo semestre del 2004 la contrazione è stata solo dello 0,1 per cento e potrebbe esserci la possibilità di un recupero nel secondo semestre che potrebbe far registrare nel 2004, per la prima volta in anni recenti, una crescita nella quantità di vino acquistato dalle famiglie. L’altro dato è che però, all’interno di questa ripresa dei consumi calano gli acquisti di vini Doc e Docg, cioè delle bottiglie di maggiore qualità. Mentre al contrario salgono quelli di vino da tavola. «Il consumatore - spiega Gian Primo Quagliano, direttore dell’Osservatorio - ha smesso di ridurre le quantità consumate ma, di fronte alle difficoltà dell’economia e all’assottigliarsi delle disponibilità per acquisti di beni di consumo, è più attento al rapporto qualità-prezzo e, senza ritornare al vino sfuso, si orienta in misura crescente sui vini da tavola e sugli Igt piuttosto che sui più costosi Doc. Una situazione che ha già avuto pesanti ripercussioni anche sui prezzi di queste ultime bottiglie e, in particolare, sui Doc rossi». Sarà uno dei problemi che verrà affrontato domani in una tavola rotonda alla quale parteciperanno, tra gli altri, il sottosegretario per le politiche agricole e forestali Teresio Delfino e Pier Domenico Garrone, presidente di enoteca d’Italia, la società creata proprio dal ministero di Gianni Alemanno per costruire nuove enoteche regionali per promuovere il vino italiano. Ma al Salone del Vino saranno presentate anche le ultime guide enologiche, ci sarà un seminario sugli champagne, una degustazione di grappe, la presentazione dei «Cento migliori vini d’Italia» e la possibilità di capire i «rudimenti» dell’arte della degustazione ascoltando la trasmissione «Rai Radio 2 Decanter», dove i due conduttori, Federico Quaranta e Nicola Prudente, spiegano, con un linguaggio anche per non addetti ai lavori, i segreti dei sommellier. E per chi non ha la possibilità di salire fino a Torino potrà partecipare il 27 e il 28 novembre a una degustazione alla Città del Gusto del Gambero Rosso a Roma alla quale interverranno tutte le aziende che hanno esposto al Lingotto.

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