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Il Tempo

I grandi marchi puntano su Russia e Asia ... Il vicino futuro vedrà l'Istituto del vino di qualità Grandi Marchi concentrare la sua attività di promozione e diffusione sui mercati di Nord America, Giappone, Russia, India e Cina. Lo ha detto a Roma, presso l’Hotel Regina Baglioni di via Veneto, il presidente Piero Antinori, ricordando che l'Istituto è stato costituito nel 2004 da 18 aziende italiane e conta un fatturato di oltre 300 milioni, dei quali più del 50% dall'export. In occasione di una conferenza sulla «forza delle viticoltura europea nel mercato globale», Antinori ha raccontato delle iniziative realizzate finora per sostenere lo sviluppo del mercato italiano del vino nel mondo. «Concluderemo - ha detto - il progetto finanziato dall'Unione Europea con la realizzazione di nuovi seminari a partire da San Pietroburgo e Mosca a maggio, poi affronteremo l’Asia: Cina e Giappone in autunno, l'India a inizio 2007; subito dopo, tra febbraio e marzo, gli Stati Uniti». Tra i presenti all’incontro il presidente della Federvini, Piero Mastroberardino. Nato nel 2004, l'Istituto del vino italiano di Qualità - Grandi Marchi è un'associazione tra produttori accomunati da una solida tradizione familiare. Sono 18 le firme, dalle Alpi alla Sicilia, che hanno deciso di percorrere insieme le strade del mondo: Alois Lageder, Gaja, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Ca' del Bosco, Carpenè Malvolti, Masi, Jermann, Antinori, Biondi Santi, Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, Tenuta San Guido, Umani Ronchi, Lungarotti, Mastroberardino, Rivera, Donnafugata e Tasca d'Almerita.

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