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NON SOLO VINO

Il “Treno di Dante”: un viaggio nel gusto tra Firenze e Ravenna arricchito da arte e natura

Eccellenze enogastronomiche e cultura sulle orme dell’Alighieri a bordo di un treno storico che attraversa il cuore dell’Appennino Tosco-Romagnolo

In pochi posti al mondo come in Italia è possibile vivere esperienze di viaggio originali, capaci di coniugare la visita a celebri città d’arte e borghi medievali immersi nella natura, con l’enogastronomia, l’arte e la cultura dei territori attraversati. E tra le case history più cuoriose, in questo senso, c'è quella del “Treno di Dante”, un treno storico che attraversa il cuore dell’Appennino Tosco-Romagnolo per scoprire le eccellenze enogastronomiche delle terre che l’Alighieri visitò nel suo cammino tra Firenze e Ravenna. Il “Treno di Dante” inizia il suo percorso di 136 km da Firenze, la città dove Dante nacque nel 1265. Il capoluogo toscano offre tantissimi luoghi da visitare che rimandano al Sommo Poeta, come la “Casa di Dante” e la vicina “Chiesa di Santa Margherita” , dove l’Alighieri incontrò l’amata Beatrice. Tra i piatti tipici fiorentini, immancabili la bistecca alla “Fiorentina” alta e al sangue, la Pappa al pomodoro, la Ribollita e il Panino col lampredotto, accompagnati dai vini toscani più famosi come il Chianti classico, il Brunello di Montalcino e il Nobile di Montepulciano .
Il viaggio a bordo di questo treno storico prosegue verso Vaglia, il primo comune del Mugello, per poi raggiungere la prima fermata di Borgo San Lorenzo, dove si possono mangiare gli Zuccherini del Mugello, biscottini tondi, bucati nel mezzo, profumati di anice, e il Pane del Mugello, senza sale come da antica tradizione artigianale .
Il treno poi riparte verso Ronta, Scarperia e San Piero a Sieve per continuare sulle colline di Vicchio che ha dato i natali al famoso pittore Giotto. Oltrepassato Crespino del Lamone, borgo noto per la qualità dell’acqua e le fontane, il treno prosegue e sosta a Marradi, la cittadina appenninica dove nacque il poeta Dino Campana. Eccellenza locale è il Marrone del Mugello Igp, base di tanti squisiti dolci e la Farinata con le Leghe, fatta con cavolo nero, farina di mais e fagioli . La tappa successiva conduce a Brisighella, patria del nobile olio extravergine d’oliva “Brisighella Dop” e del Carciofo Moretto, piccolo e rustico, mai modificato geneticamente e che cresce solo qui, nei versanti più esposti al sole dei calanchi gessosi. Siamo entrati in Romagna pertanto inizia anche il viaggio alla scoperta dei tanti vitigni di questa terra. Partiamo con il bianco Pagadebit Doc. Deve il suo nome perché in passato i mezzadri vignaioli riuscivano a pagare i debiti con questa uva, dalle rese sempre ottime. Degni di nota anche i Trebbiano di Romagna Doc.
Arriviamo a Faenza, famosa in tutto il mondo per la ceramica artistica. Da non perdere la pasta tipica della città: i Curzul. Il termine significa laccetti di scarpe, per via della forma. Sono stringhe a sezione quadrata, più spessi e più corti dei tagliolini. Il sugo per i Curzul è quello rosso allo Scalogno di Romagna Igp, meglio ancora se con le carni di Mora Romagnola, un’antica razza suina autoctona . Questi piatti possono essere accompagnati da due vini simboli della Romagna, il re, Sangiovese Doc, la regina, Albana Docg, nelle versioni secco, dolce, passito e spumante, ma anche l’autoctono Centesimino (o Savignon Rosso) .
Infine eccoci giunti a Ravenna, la città in cui il Sommo Poeta completò la composizione della Commedia e trascorse gli ultimi anni della sua vita da esule, fino alla morte nel 1321. Qui troviamo la Tomba di Dante , vicino alla quale sono stati inaugurati nel 2021 (in occasione del Settecentario della morte del Poeta) il Museo e la Casa dedicati all’Alighieri. Varie le eccellenze enogastronomiche da gustare: la Piadina romagnola Igp, il più famoso degli street food, preparata espressa e farcita con Squacquerone di Romagna Dop o salumi e affettati tipici; i Cappelletti, gli Strozzapreti, le Tagliatelle al ragù e Spoja lorda (è un modo dialettale per descrivere quando il ripieno in una pasta è scarso e perciò s’intende che la sfoglia è appena sporcata), Cibi da accompagnare con i vini autoctoni rossi della “bassa” Tundè Igt e Burson Igt .
Il “Treno di Dante” un treno storico detto anche “Centoporte, è pronto quindi a ripartire tutti i sabati e le domeniche dal 4 giugno al 10 luglio e dal 27 agosto al 30 ottobre (escluso il 10 settembre), con una corsa straordinaria il 1 novembre.
Il treno, messo a disposizione dalla Fondazione FS Italiane, viaggerà sulla linea ferroviaria Faentina, la prima in Italia ad attraversare gli Appennini. Il treno “Centoporte” si presenta con tre ambienti: uno aperto per la classe standard (all’epoca terza classe), con i caratteristici interni di legno, mentre la prima e la seconda classe hanno ancora i divani imbottiti e dettagli Liberty, per complessivi 230 posti a cui si aggiungono il vagone postale e la motrice storica .
Oggi in Italia di treni con queste caratteristiche ne rimangono solo pochi esemplari e sono considerati dei veri e propri gioielli nella storia del trasporto passeggeri. Vengono concessi al pubblico solo per occasioni speciali come questa, per cui non resta che dire: tutti in carrozza … si parte!

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