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IL TURISMO ECOLOGICO PRENDE IL VOLO GIRO D’AFFARI A 7 MILIARDI E 75 MILIONI DI PRESENZE CON IL 10% DEL TERRITORIO NAZIONALE COPERTO DA PARCHI E AREE PROTETTE, 13.000 AGRITURISMI, 45.000 IMPRESE BIOLOGICHE, 148 PRODOTTI DOP/IGP ...

La rondine amante delle vecchie stalle e legata ad allevamenti bovini tradizionali, il falco cuculo e l’averla cenerina che trovano nei prati e nella presenza di siepi naturali un habitat ideale, il re di quaglie che cerca i prati alpini da sfalcio dove nasce il formaggio di malga e le nitticore e le garzette che vivono in colonia nelle risaie della pianura padano-veneta possono aiutare a sviluppare l’agricoltura sostenibile e le produzione di qualità e dare una ulteriore spinta al turismo ecologico che in Italia ha raggiunto nel 2004 un giro di affari di oltre sette miliardi di euro con più di 75 milioni di presenze ufficiali negli esercizi ricettivi nelle aree dei parchi secondo le stime dell'Enit contenute nel terzo Rapporto sul turismo natura.

E’ questo uno degli obiettivi dell’alleanza siglata tra Coldiretti e Lipu che è partita con l'iniziativa "Ali sulla campagna: la natura ha buon gusto" che, per la prima volta, ha aperto, nel weekend del 25 aprile, le Oasi Lipu in tutta Italia al pubblico insieme ai prodotti tipici e di qualità delle aziende agricole e agrituristiche della Coldiretti. Una scelta che consente di valorizzare i primati nazionali in termini territoriali, ambientali e alimentari resa possibile anche grazie alla riforma della politica agricola europea che offre l’opportunità di sviluppare un’agricoltura che coniuga la produzione di qualità con la difesa della natura.

L’agricoltura “amica dell’ambiente” favorisce infatti la conservazione e il ritorno di specie di uccelli selvatiche tipiche degli ambienti agricoli dopo che - sottolineano Coldiretti e Lipu - negli ultimi venti anni la loro presenza si è ridotta drasticamente in Europa con cali del 25% per le rondini, dell’84% per la passera mattugia, del 52% per il fanello, del 48% per lo zigolo giallo e del 74% per lo strillozzo.

E al centro dell’impegno assunto da Coldiretti e Lipu, formalizzato con un protocollo d’intesa, c’è la realizzazione di prodotti agricoli sani e di qualità, la promozione di un’etichettatura trasparente, iniziative a favore della sicurezza alimentare, della tutela dell’ambiente e della biodiversità, attenzione al principio di precauzione sull’utilizzo degli Ogm in agricoltura, la promozione di politiche volte alla salvaguardia di aree protette, dei siti di Rete Natura 2000 e delle IBA (aree importanti per gli uccelli) e infine l’applicazione di pratiche agricole “sostenibili” e l’adozione di “misure agroambientali” utili per la tutela degli uccelli.

Una piattaforma che può già contare - rilevano Coldiretti e Lipu - su un patrimonio territoriale di eccellenza con il 10% della superficie nazionale coperta da parchi e aree protette, oltre 45.000 aziende biologiche, 13.000 agriturismi pronti a garantire ospitalità a tre milioni di persone, 4.008 prodotti tradizionali regionali, 148 specialità a denominazione di origine e indicazione geografica protetta (Dop/Igp) e oltre 400 vini Docg, Doc e Igt. Un risultato che vede l’Italia in una posizione di leadership a livello europeo nelle produzioni biologiche e tipiche e che apre la strada a nuove opportunità nel campo del turismo ecologico.
Si registra infatti una crescita molto elevata per il birdwatching, in italiano “osservare gli uccelli selvatici nei loro ambienti naturali”, con gli appassionati che aumentano ad un tasso di circa il 10-12% all’anno e che sono rappresentati da una fascia di praticanti composta da persone in età tra i 35 e i 55 anni. Nonostante attualmente solo alcune migliaia di birdwatcher sono riconosciuti nel nostro Paese, il mercato potenziale è di due milioni di persone. Una stima prudenziale tenuto contro - riferiscono Coldiretti e Lipu - dell’esempio di altri Stati europei come l’Inghilterra, dove i praticanti sono oltre due milioni e mezzo, pari al 6% della popolazione.

Dalla campagna può venire una importante opportunità di rilancio del turismo Made in Italy per rispondere ad un nuovo stile di vita, fotografato anche dal Censis, maggiormente incentrato sul "viver bene", sulla riscoperta delle aree rurali e dell'agriturismo, nella domanda di prodotti alimentari legati al territorio e, in sostanza, nei comportamenti turistici che tendono a evitare proposte standardizzate e massificate. Secondo una indagine Terranostra l’ecogastroturista che frequenta gli agriturismi ha un età compresa tra i 18 e i 35 anni (55%), è laureato (30%), è straniero (25%) svolge lavoro di ufficio come impiegato (50%) e sceglie la campagna per la qualità ambientale ed enogastronomica (75%). E nei parchi secondo l’Enit la provenienza degli ecoturisti e' in maggioranza regionale (55,1%), italiana (31,1%), europea (11,1%), mentre dal resto del mondo proviene solo il 2,7%.

“In un momento così importante per l’agricoltura europea e italiana, segnato dalla recente riforma della Politica Agricola Comune - dichiara Giuliano Tallone, presidente LIPU-BirdLife Italia - abbiamo deciso di rafforzare l’intesa con Coldiretti per sensibilizzare e rendere consapevoli consumatori e amanti della natura della necessità di un’agricoltura in armonia con l’uomo, la natura e gli uccelli. Non un semplice slogan, ma bensì fatti concreti finalizzati a una maggiore tutela della salute delle persone e dell’ambiente”.

”Con la riforma approvata l’agricoltura italiana ha l’occasione di valorizzare e rafforzare il deciso orientamento verso la qualità alimentare ed ambientale che la caratterizza e le imprese agricole - ha affermato il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni - possono cogliere nuove opportunità di crescita sostenibile che vengono dalla multifunzionalità e dalle nuove attività legate al territorio e all’offerta di servizi innovativi, rispettosi dell’ambiente, che la società dimostra di apprezzare in misura crescente”.

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