Nel 2021, il mercato mondiale delle bevande alcoliche, diviso in cinque categorie - vino, superalcolici, birra, sidro e ready to drink - ha raggiunto il valore di 1.317 miliardi di euro, per un tasso annuo di crescita per il periodo 2020-2025 del +5,5%. A trainare è la birra (42% del totale del mercato mondiale), seguita dai superalcolici (35%) e dal vino (20%), mentre ready-to-drink (2%) e sidri (1%) si posizionano a fondo classifica. Come indica il “Wine Report”, realizzato da Cross Border Growth Capital, advisor leader in Italia per operazioni di finanza straordinaria per startup e Pmi, e dall’enoteca online Vino.com, gli scenari di crescita variano a seconda dell’area geografica: il Sud America si impone come zona a maggior potenziale, mentre l’Asia Pacifica vale un terzo del settore, dimostrandosi il mercato più maturo. L’Europa, infine, posizionandosi terza per potenziale di crescita, detiene il 29% del valore del mercato globale, per un totale di 349,8 miliardi di euro.
Per il vino, in particolare, si stima un valore globale di 245,6 miliardi di euro al 2021, e 305,2 miliardi di euro previsti per il 2025. Con un tasso di crescita annuo del 6%, l’Europa occupa una posizione di rilievo, seguendo Medio Oriente, Africa (6,5%) e America Latina (6,1%). Una cornice in cui i singoli Paesi registrano significative differenze, soprattutto per quanto riguarda la modalità di acquisto della bevanda: la forbice di vendite a mezzo e-commerce va dall’11,9% del Regno Unito (in crescita rispetto al 10,1% del 2015) all’1,7% di Spagna e Germania, passando per il 9,9% della Francia (dato quasi duplicato dal 2019, quando si attestava sul 5,5%) e il 9,8% dei Paesi Bassi (in forte rialzo dal 2,5% del 2015).
L’Italia, in questo senso, si posiziona a metà strada, registrando come provenienti da shop online il 4% delle vendite. Lo scenario del vino nel Belpaese è particolarmente incoraggiante, con un valore totale per il 2021 di 14,2 miliardi di euro (terzo dopo Francia, 20,7 miliardi, e Regno Unito, 15,8 miliardi) e un tasso di crescita annuo stimato del 7,9% tra 2020 e 2025, il più alto del continente.
“Confermando tali previsioni, il 2025 vedrebbe l’Italia recuperare una posizione nella classifica, attestandosi al secondo posto dopo la Francia e prima del Regno Unito”, commenta Marco Meoni, Associate di Growth Capital. “È proprio il mercato italiano del vino a mostrare il miglior stato di salute in uscita dal 2020, con valori pre-Covid recuperabili già nel 2022. Osservando il trend di crescita dell’e-commerce è naturale pensare che, nel vicino futuro, questo canale possa diventare sempre più determinante, oltre che per il vino, anche per il mercato delle bevande alcoliche in generale”.
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