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Il Venerdi' Di Repubblica

La Bottiglia - E il rosso del nonno diventò Valpolicella doc. Prima il vino era venduto solo sfuso. Oggi la famiglia Viviani lo esporta anche in Giappone ... Faccia giovane e pulita, occhi svegli. E divertiti, quando dice: “Lavoriamo quattro vigne e la mattina ci chiamano da Usa e Giappone per avere il nostro vino”. Claudio Viviani, con i genitori Paolo e Rita e la sorella Cinzia, produce preziose bottiglie di Amarone, di Recioto e di Valpolicella. Solo rossi, come ai tempo del bisnonno. Prima di lui, fino a una decina d’anni fa, il vino era venduto sfuso. “Con papà, agronomo, abbiamo rivoluzionato la conduzione del vigneto: coltivazione a Guyot, non a pergola, elevata densità di ceppi, minima quantità di grappoli”. Materia prima impeccabile, coltivata in quota. Ma, per le specialità veronesi, c’è poi la delicata fase dell’appassimento delle uve. Trasformate, in cantina, in vini di forza ed eleganza, integri e ricchi di classe. Magnifico l’Amarone Casa dei Bepi, seducente il Recioto, ma che buoni i due Valpolicella. Assaggiare quello base (sapido, succoso) e poi il Classico Superiore Campo Morar (un anno in più d’affinamento). Nel bicchiere il 2000 (il 2001 a settembre): intenso in colore e profumi, raffinatissimi fragranti di ciliegia scura e erbe aromatiche, gusto limpido e caldo, di lunga armonia Grande vino ... Sui 21 euro.

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