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Il Venerdi' Di Repubblica

La bottiglia - E l’avvocato produce un bianco da Principe. Legale e “archeologo” dei vini campani, Peppe Mancini torna con una nuova azienda ... I Tancredi del Gattopardo dice: se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi. La frase ci è tornata in mente assaggiando l’annata 2003 del Pallagrello bianco, vino-vitigno campano che già ci aveva dato gioia. Era una riscoperta di Peppe Mancini, avvocato con la passione per le sue “vignarelle” nel Casertano. Una sorta di archeologo della vite che, con la complicità di un grande dell’enologia, il professor Luigi Moio, ha svelato la grazia potente anche del Pallagrello nero e del Casavecchia (oggi, tutti piccoli must del bere autoctono di Campania).
Allora, l’avvocato aveva un socio-amico. Nella vita non tutto è duraturo, le amicizie si rompono, le strade si separano. La nuova azienda della famiglia Mancini (collaborano anche Manuela e Masina) si chiama Terre del Principe. Luigi Moio ne è sempre nome tutelare. La voglia di fare, se possibile, è ancora più forte. Si riparte, in bottiglia, con i bianchi.
C’è un intenso Pallagrello da vendemmia ritardata, fermentato in barrique, e questo Pallagrello base, fresco e fine. Vinificato in acciaio inox, ha bouquet di frutti estivi e gusto fragrante e limpido, di bella persistenza ... Sui 10 euro. (arretrato de "Il Venerdì di Repubblica" del 14 maggio 2004)

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