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Il Venerdi' Di Repubblica

Lessino & Nuvole - Brindisi con anagrammi pregiati. Dal Picolit al Trebbiano, i vini si prestano all’enigmistica in onore di Luigi Veronelli ... Si avvicina il periodo dei brindisi natalizi e di Capodanno, e, in onore di Luigi Veronelli, Lessico e Nuvole, ha inaugurato una guida eno-anagrammatica ai vini. Si tratta di anagrammare nomi di vini, come Guido Ruzzier fa con grande maestria su vini noti e meno noti della zona Friulo-giulio-istriana: Terrano del Carso: «Correndo s’alterà» (perché notoriamente non sopporta i viaggi) e «Lo crederà strano» (chi non lo conosce); Malvasia istriana: «Risana mala vita? Sì»: Terrano del Carso e Malvasia istriana: «Osate! Sia moda versarli e tracannarli»; Picolit: «Ti colpì». I capolavori di Ruzzier sono dedicati al Tocai del Collio: «Do alcol etilico» e «Là, cielo col dito». Forse ne preferisco due possibili varianti, rispettivamente: «D’alcool etilico» e «Al cielo col dito».

Meraviglie dell’anagramma! Se «al cielo col dito» è un anagramma spiritoso (è la parola), che associa a un vino una sua proprietà (rendere tutti più contenti), «l’alcool etilico» è qualcosa in più. Io ho preso a distinguere l’anagramma «analitico», che associa al nome anagrammato quello che già ne sappiamo e che è inerente alla sua definizione, dall’anagramma «sintetico», che invece aggiunge qualcosa. Gli anagrammi sintetici possono essere molto divertenti, gli anagrammi analitici, molto più rari. Lo sono raramente, ma spesso sono sbalorditivi. Ricordo quelli canonici: Il Santo Natale: «L’alta solennità»; Carol Voitila: «L’alto Vicario»; Stefano Protomartire: «Santo morto fra pietre»; Marco Antonio: «Antico romano» (noto ora una percentuale inusuale di anagrammi religiosi; si intonano a questo periodo d’Avvento, ma chissà se c’è un motivo).

Al contrario che in filosofia, dunque, in enigmistica gli analitici sono più pregiati dei sintetici: questo perché l’enigmistica, al massimo della sua purezza tecnica, tende a non dire altro che quello che già si sa. Il suo ideale è il truismo, la tautologia: dire la stessa cosa, usando le stesse lettere ma disposte in modo diverso. Dire di un vino che è «l’acol etilico» è una tautologia quasi perfetta (se pensate che alla voce «alcol etilico» le enciclopedie danno come sinonimo «spirito di vino».
Altri anagrammi. Di Maurizio Capponi: Sangiovese: «Se vino e gas …» (o «se vino à gas»); Trebbiano: «ber ab tino» (anche: «Birbonate»). Da Pietro e Filippo, un consiglio per gustare un vino campano: Asprinio d’Aversa = «Da versarsi piano».

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