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Il Venerdi' Di Repubblica

Il vino è in crisi: facciamo pulizia. Bilanci in rosso. Le bottiglie prodotte in Europa diventano disinfettanti e profumi. Viticoltori arrabbiati? Macché, soddisfatti. E rimborsati ... Nell’Unione Europea è acceso il dibattito sulla crisi dei vini prodotti nel Vecchio Continente. Secondo il commissario di Bruxelles per l’agricoltura, Mariann Ficher Boel, la responsabilità non è tanto della concorrenza americana e africana (nel resto del mondo si producono vini sempre più buoni ed economici), ma degli stessi viticoltori europei, che anziché puntare sulla qualità, preferiscono produrre più del necessario: l’obiettivo è intascare i lauti rimborsi della “distillazione di crisi”. Ogni anno, il surplus di vino prodotto nell’Unione, l’equivalente di un milione di bottiglie, è acquistato da Bruxelles e riconvertito in alcol grezzo, biocarburante, disinfettante e profumi. La lobby dei produttori francesi ha impedito la riforma del sistema. Ma presto potrebbero essere imposti tetti di produzione ai paesi membri.

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