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Il Venerdi Di Repubblica

Il Sangiovese va in trasferta a Viterbo e vince la partita ... Un rosso dal sapore limpido e aristocratico, prodotto a sorpresa nelle zone da sempre note per i bianchi... Un buon Sangiovese dove non te l’aspetti, cioè al di fuori di Emilia Romagna e Toscana (anche se, ripensandoci, uno tra i più nobili dei vitigni nostrani è coltivato in tante regioni). Questo Paterno nasce a Castiglione in Teverina, zona di noti vini bianchi (Orvieto, Est! Est!! Est!!!): è una scommessa vinta dai fratelli Trappolini, Paolo e Roberto. Anche la loro azienda, fino agli anni 80, era specializzata in bianchi: 95 per cento della produzione. Oggi bianchi e rossi sono alla pari, 50 e 50. Sono aumentati gli ettari vitati, da 10 a 48, con impianti fitti, 8 mila piante.
“Il vino è già fatto nella vigna, se si lavora in un certo modo”, dice Roberto. In pieno accordo con Paolo, ha cambiato radicalmente la filosofia produttiva aziendale, mirata solo alla qualità. Parlano i loro vini, dall’Aleatico passito Idea all’Orvieto, dal bianco Brecceto (che al Grechetto unisce uve Chardonnay, unica varietà internazionale presente in vigna) al Paterno. Che arriva sul mercato con tre annidi affinamento, e piace a chi mal sopporta il gusto di barrique. Bel rubino luminoso, bouquet complesso, tra piccoli frutti neri e spezie discrete, e sapore deciso, aristocratico. A Varese da Bottazzi, a Viterbo da Viterbium, a un prezzo goloso: 9,60 euro.

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