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Il Venerdi' Di Repubblica

Il lato bio del Lambrusco è un gioiello di famiglia ... La scommessa di un produttore appassionato: un classico reggiano prodotto in modo ecocompatibile... Un gioiello, la tenuta rilevata nel 1976 da Carlo Venturini, imprenditore nel settore tipografico, e dalla moglie Beatrice Baldini: 150 ettari di cui cinquanta a vigneto. Dal “94 la coltivazione” segue metodi biologici e le rese sono tenute basse. Ad esempio, per il Lambrusco, non più di 85 quintali per ettaro, quando il disciplinare della Doc ne consentirebbe 150. È un dato importante, quando si parla di ricerca della qualità. Il resto lo fa la passione per il territorio di Carlo e Beatrice, cui s’è unita, interrompendo gli studi, la figlia Donata. Passione è partire dalla storia per progettare un futuro ecocompatibile. Lambrusco, ma potremmo dire Lambruschi, perché sono cinque varietà, più un apporto minimo di Bonarda, a comporre il Rubino del Cerro, spumante a metodo Charmat lungo. Rosso rubino il colore. invitante il bouquet (marasche, prugne), ottimistico e franco al palato. È ideale come aperitivo ma anche a tutto pasto. A Reggio Emilia da Annastella, a Bologna all’Enoteca Italiana sui 7 euro.

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