02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Venerdi' Di Repubblica

La bottiglia ... Che azzardo, hanno puntato sul Pinot nero. E hanno vinto... In provincia di Bolzano, un’azienda nata nel 600. Da quarant’anni tratta con successo un vitigno difficile... Già nel 600 Stroblhof faceva vino. In guide più recenti (anni Trenta) si accenna alla felice posizione, ai margini del bosco, alla bontà di salumi e panna fresca, mentre per i vini c’è un aggettivo (scelti) che a noi dice poco. Intanto la locanda di Stroblhof è diventata un raffinato albergo-ristorante e i vini sono molto buoni. Merito di Josef Hanny, che 40 anni fa rilevò la tenuta (quattro ettari) da uno zio e decise di puntare sul Pinot nero. Morto ancor giovane Joset, nel ’93, al timone è passata la figlia Rosi col marito Andrea Nicolussi-Leck, esperto navigatore di vigne, per 25 anni direttore di una cantina sociale a Caldaro. Il Pinot nero è un vitigno non facile da trattare, ma può dare grandi soddisfazioni. Qui parliamo del Pigeno, versione base, venti mesi di affinamento tra barriques di secondo passaggio, botti grandi e bottiglia. Limpida sintonia color rubino chiaro, note di fragolina e marasca, eleganza, equilibrio. Autorevole ma lieve. A Milano da Sorsi e morsi, a Firenze Certosa alla Vinoteca al Chianti, a Roma da Settembrini sui 22 euro.

Pinot nero Pigeno 2007, Stroblhof, Appiano (Bolzano)

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024