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Il Venerdi' Di Repubblica

La bottiglia ... Petra: in nome della città rosa si fa un ottimo rosso... In Maremma, ma battezzata come l’affascinante località giordana, la cantina dove nasce il Quercegobbe... Nome del vigneto e del vino: Quercegobbe. Siamo a Suvereto, in Maremma, ed è bello e solenne anche il nome dell’azienda, Petra. Come la città rosa in Giordania, come le pietre rimosse negli scassi per i nuovi impianti di vigna. Petra è (con La Badiola) l’avamposto toscano di Vittorio Moretti, big del Franciacorta (Contadi Castaldi, Bellavista). Se ne occupa la figlia Francesca. Tutto è studiato nei dettagli: l’impressionante (in senso ammirativo) cantina, firmata da Mario Botta, conferma che la forma è sostanza, con soluzioni architettoniche pensate per il massimo rispetto dell’uva e del vino. Petra si chiama anche l’uvaggio bordolese più rappresentativo della Casa. A noi piace assai il Quercegobbe, fatto con sole uve Merlot. È in vendita l’annata 2006. Magnifico il punto di rosso, al naso si apre intenso con suggerimenti di frutti rossi e neri, refoli balsamici e di macchia mediterranea, vaniglia (è affinato in barrique). Il gusto è armonico e gagliardo. A Milano da N’ombra de vin, a Roma all’Antica enoteca Manzoni sui 25 euro.

Quercegobbe 2006, Petra, Suvereto (Livorno).

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