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Il Venerdi' Di Repubblica

La bottiglia ... Altro che moda, questo rosato ha una lunga storia... Un Montepulciano prodotto da una famiglia con un ricco albero genealogico. Che coltiva le vigne dal ’600... Nell’albero genealogico figurano un Vincenzo, famoso astronomo e ricercatore, un altro Vincenzo, senatore e sindaco di Teramo, e docenti di Diritto. Ma le vigne con vista sul Gran Sasso, coltivate fin dal 1600, non sono mai state trascurate. Con il nuovo millennio e l’ultima generazione al lavoro, le tenute Cerulli Spinozzi si vogliono proporre come riferimento dei vini teramani di qualità. Enrico ha adeguato ai tempi vigna e cantina. Agricoltura biologica, riduzione delle rese, vinificazione per caduta. Moderne e antiche voci del territorio: il Pecorino Cortaldo e il Trebbiano. Ma il primattore di ogni vendemmia è il Montepulciano d’Abruzzo, declinato in tutte le sue versioni, dalle bottiglie
d’annata alle poderose selezioni Torre Migliori. Segnaliamo il Cerasuolo, che non segue le mode dei rosati ma in Abruzzo ha lunga storia. Vivido colore, amarena e frutti di bosco al naso. Al palato, struttura e piacevolezza. Da bere in gioventù. A Teramo all’Enoteca Centrale, a Roma alla Cantina di San Pietro, sui 7 euro.

Cerasuolo 2008, Cerulli Spinozzi

Canzano (Teramo)

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